Ticchettio stralunato di un orologio fuori dal tempo che ci consegna un quadro astratto di impressioni dattilografiche impresse all’interno di una boccia melliflua dove circondare l’etere di sogni e sapienza ispirata. Il disco degli Ovunque è una soluzione concentrica di musica strumentale che ricorda le elucubrazioni di band come i Calibro 35 a rincorrere un funk rock alternative amalgamato al suono di una batteria capace di costruire architetture sovrapposte allo scorrere dei giorni. Avanti ovunque dietro è un disco che suona altamente omogeneo e non cerca compromessi di scrittura, ma trasporta l’ascoltatore all’interno di un ritmo tribale disegnato a puntino e impresso nelle pagine di una musica che trova, nell’apparente vuoto, un insieme di canzoni terapeutiche capaci di colmarlo. Otto astrazioni che diventano cammino da seguire. Uno spazio-tempo mai definito, ma emozioni dirompenti su larga scala.