OH!EH? – OH!EH? (Blackcandy produzioni)

OH! EH? ESCE VENERDÌ 11 MARZO L'OMONIMO ALBUM “Oh! Eh?” prodotto da Paolo Benvegnù – MEI – Meeting degli Indipendenti

Surrogate interpretazioni sonore incontrano e scontrano similitudini con gli anfratti di questo tempo ad intessere movimenti simultanei con qualcosa che ci portiamo dentro assaporando la polvere dell’universo, la polvere del nostro stare al mondo. Ritornano gli OH!EH? questa volta con un disco più strutturato del precedente e pregno di cantautorato mai effimero, ma di sostanza. Prodotto dal geniale Paolo Benvegnù e intriso di veridicità questo nuovo album omonimo livella e cesella a dovere piani narrativi che compongono un bisogno sempre vivo di comunicare con le parole, di fare del testo un mezzo di trasporto unico ed essenziale. Anche la musica ha il suo peso e le evoluzioni narrative si sposano con uno strumentale variegato e imprevedibile. Un rock alternativo ben confezionato quindi che spero sia di rinascita dopo questo tempo ingiusto.


OH!EH? – Non di Amore (JAP)

Lontani da qualsivoglia forma di pop riconoscibile e lontani anche dal parlare di cose scontate, di cose banali, in un flusso continuo di introspezione nel ricercare una forma canzone diversa, che si immedesima nel particolare, nel senso dovuto del momento, nell’immortalare la nuova creatura di Emanuele Principi, conosciuto con i Lilith, che attraverso questo album, si riappropria del tempo passato per consegnare un disco di una meraviglia che tende all’arte, un album disegnato assieme ai compagni d’avventura Giacomo Troianiello, Andrea Mattiucci, Daniele Caprini e Francesco Miceli.

Ci sono sonorità tipiche degli anni ’90 certo, ma c’è la anche la consapevolezza di essere in grado di mantenere un costante equilibrio tra suonato e raccontato, attraverso un disco che raccoglie il quotidiano e lo fa proprio in racconti che sanno di vissuto, in racconti che vedono il gruppo in uno stato di grazia, tra parentesi indie rock d’oltreoceano amalgamate per l’occasione e abbigliate in un contesto italiano che di certo non sfigura, ma risulta essere naturale prosecuzione del percorso delle cose.

Questo non è pop!D’altro canto spero tanto che sentiremo ancora parlare di loro, di questa band cha ha saputo rinunciare all’estetica per fare dell’estetica stessa un punto a proprio favore, una punto quasi irraggiungibile.