Stilex – Post Hit (O’Disc)

Post Hit

Condensati di nomi a profusione che intersecano la quotidianità accompagnando l’ascolto attraverso un muro siderale di passato e presente che ricopre le giornate amare grazie a segni grafici da ricordare, da tenere a mente, da collocare oltre l’immaginato. Vito Gargano, in arte Stilex, ci regala un album concreto, fatto di elucubrazioni, ma anche di tanta sostanza capace di scardinare il già sentito per consegnarci una prova intima, personale. Una prova elettronica che ha il sapore di uno sperimentare continuo tra abbandonato e riscoperto, ritmi tribali e bellezza da cogliere tra le percezioni di questo tempo. Sette pezzi, dalla bellissima Into the focus fino a Flowing out per un risultato d’insieme che raccoglie l’esperienza di una vita intera qui imbrigliata in un attimo di unica luce.


Pino Marino – Tilt (Pineta Produzioni/O’Disc)

Pino Marino, "Tilt": recensione e streaming - TRAKS

Disco di ricerca poetica dove il cantautorato si fonde in modo del tutto naturale con le parole di ogni giorno, con le parole quotidiane in una sorta di allegoria cantata di questa nostra realtà. Ritorna Pino Marino. Il musicista romano, già Premio Ciampi, Premio MEI come miglior cantautore dell’anno e capace di collaborazioni con nomi del calibro di  Silvestri, Fabi, Angelini ci regala un insieme di canzoni davvero stupefacente. Un ritratto di colori capace di percepire l’intera scala cromatica della vita in una sorta di viaggio introspettivo all’interno di sensazioni autoriali che non passano inosservate, ma piuttosto riescono a stabilire una connessione con l’ascoltatore attraverso elementi cari alla musica d’autore italiana. Fossati, De Gregori, Branduardi sono solo alcuni dei nomi a cui pensare quando si ascolta un album così completo e ragionato. Da Calcutta fino a Tilt, passando per Maddalena cantata con Ginevra Di Marco, Roma bella con Tosca, la stessa title track con la voce narrante di Vinicio Marchioni il nostro riesce a creare un classico per i nostri giorni. Un disco profondo, immacolato, fuori dal tempo.


LEF – New Vague 15 (O’Disc/Audioglobe)

LEF_new_vague_15

La cinematografia italiana degli anni ’50 ispira il terzo disco della band Italo – Inglese Lef che ci riconduce attraverso i tempi dove la rivoluzione tricolore nell’arte del cinema era un sogno a cui ora ci affacciamo con non poche speranze di ritorno.

Prosegue la ricerca stilistica di una New Wave intrappolata negli anni ’80 impreziosita da sussulti chitarristici che si condensano ed esplodono a creare un’inusuale unione di cantato inglese e italiano contaminato, pieno di rimandi al cinema e a quel colore bianco e nero che caratterizza per intensità tutto il corso del disco.

Entrare nel buio per riscoprire la luce si potrebbe dire, entrare attraverso le lenti distorte in un concentrato di vita narrata e vissuta fino in fondo, fino al ritorno delle tenebre e al ritrovare se stessi in una notte che non sempre ci porta il coraggio per proseguire e per lasciarci incolumi del nostro destino.

La ricerca quindi che si fa colonna sonora per immagini, un’auto in corsa e i chiaro scuri presenti a regalare ancora un attimo di respiro prima del salto nel vuoto, prima dell’immedesimazione totale con un amore che si dona e che non da compromessi, ma si struttura in modo da non lasciar trasparire elementi di disarmonia.

Ecco allora che i suoni si contaminano in un post punk elettronico dove i sintetizzatori sono il marchio di fabbrica e dove la sezione ritmica lascia lo spazio a chitarre puntuali e presenti in grado di segnare egregiamente il cammino.

Un disco che suona di sperimentazione, di citazionismo iconoclasta, che interseca sonorità del passato trasferendole nel nostro futuro, tra passi pesanti su scale infinite impresse nella pellicola del tempo che non potrà scomparire.