Kafka sulla spiaggia – La storia Una storia (Octopus Records)

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Racconti di vita cesellati e inglobati all’interno di una realtà che costringe e amplifica le visioni, sudate, ingabbiate, rigettate al suolo e ancora comprese. Il nuovo dei Kafka sulla spiaggia esplode all’interno di confini pop, non disdegnando un rock poetico che diventa catarsi di vicissitudini, catarsi emblematiche che raccontano e diventano bisogno strutturato di parlare, di entrare in un mondo, di vivere appieno territori inesplorati. Un album carico di parole questo, un album che assottiglia, passo dopo passo, il confine incerto di questa nostra realtà per trasformarsi perentoriamente in qualcosa di meditato e interiore. Un’introspezione che si pone in bilico, una manifestazione di eleganza che recupera il tempo passato per comprendere, con rodata capacità, bisogni sempre nuovi che sfociano in attesa, in essenzialità, in un eterno bisogno di comunicare.


Gianluca Montebuglio – E’ tutto bellissimo (Octopus Records)

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Esordio discografico per il cantautore di Caserta capace di ricreare e dare vita ad un disco che parla da vicino all’orecchio dell’ascoltatore incantando grazie ad una cifra stilistica davvero notevole e intessendo trame soppesate raccontando di fatti e avvenimenti che ci riguardano assolutamente senza mezze misure. E’ tutto bellissimo è un disco che parla del terremoto, è un disco che parla dell’illusione di una nazione di poter controllare qualcosa di incontrollabile, ma è anche un album che parla di storie, un concept che sfiora le vite umane per portarle ad un’elevazione importante innalzano l’asticella della vita verso un qualcosa che sembra irraggiungibile, ma che in verità è alla portata di tutti. Gianluca Montebuglio dà vita a qualcosa che ha il sapore del racconto sociale, dell’importanza di credere in un destino forse ineluttabile, ma nel contempo l’importanza data a quel bisogno di ricomporre dalle macerie parti indissolubili della nostra esistenza. E’ tutto bellissimo è un filo che unisce le persone, è uno sprazzo di luce nella notte più nera. 


Baia90 – BrevEP (Octopus Records)

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Semplicità allo stato puro, quasi allo stato larvale in grado di ottenebrare l’inutilità per concentrarsi su di una musica contagiosa in grado di accarezzare, come vento d’estate, tutto ciò che di meglio possiamo ricordare di questi nostri anni. BrevEP dei Baia90 ha il sapore vintage di un mondo lontano, porta il sapore del cantautorato degli anni ’60 pur mantenendo una forte dose di contemporaneità per temi trattati incrociando il pop al rock mai strillato e riuscendo nell’impresa di creare, attraverso poche e immediate tracce, un’atmosfera, un disegno, un’impressione. Dall’Intro passando per Cane o Ghe Peghegno fino al finale lasciato alla bellissima Niente e nessuno i nostri fanno un lavoro di cesello, non infarciscono la prova di inutili suoni, ma si concentrano su un’essenzialità davvero entusiasmante che attraverso questo scorcio ricco di rimandi, instaura con l’ascoltatore un bisogno di appartenenza ad un tempo che scorre e travolge che salvifica e rinfranca. 


FABRICA – Bar Sayonara (Octopus Records)

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Disco che esplode dalla provincia per insabbiarsi nelle profondità dei sentimenti in un vortice di benedizioni e di bisogni, di falsi miti, di false aspettative rinfrancate con l’arrivare della sera, il caldo ad abbracciare, il caldo che consola per costringere la realtà a prendere parte di noi e a raccontare quello che non è mai stato scritto ancora. Il secondo disco dei FABRICA sembra sospeso su di una nuvola, intrappolato con stile ad aperture solide che si intensificano via via che le tracce musicali  creano rimandi ad una scena musicale che sembrava perduta. Un cantautorato sopraffino che sposa con convinzione e decisione un rock mai gridato, ma che mette in primo piano strumenti come il pianoforte intensificando pezzi che partono in sordina come l’apertura affidata a Panorama per poi via via aprirsi in sogni ad occhi aperti con Sayonara, Bon Voyage, Oceano, La pioggia prima che cada, Come dici tu e la promessa finale affidata al brano A luci spente. I FABRICA costruiscono un album solido, pieno di poesia da rintracciare in un’oscurità che vede nella sua interezza il punto di luce nascosto a rinfrancare gli animi, a darci ancora una nuova possibilità di lottare per quello in cui si crede.