Checco Curci – Anche solo per un saluto (Dischi Uappissimi/Nonsense edizioni musicali)

Anche solo per un saluto

Atmosfere notturne che collimano in stati introspettivi all’interno di uno scatolone da trasloco che ingloba l’intera umanità e persiste in un incedere primario raccolto, vissuto, sensazionalmente unico ed esemplare. Il disco d’esordio di Checco Curci è una sorta di capolavoro contemporaneo. Mi capita molto spesso di ascoltare dischi di cantautori e un album così pieno e completo non lo ascoltavo da molto tempo. All’interno ci sono le sfumature intime dei Non voglio che Clara, la poesia di Paolo Cattaneo, la sofisticata ascesa del Battiato migliore. Attraverso l’ironia del disastro contemporaneo, Checco Curci trova la chiave segreta per leggere i sentimenti. Difficile scegliere un pezzo preferito. Tutti sono necessari per entrare all’interno di un quadro omogeneo e ispirato, un quadro d’insieme che vede, come fondamentale presenza, la supervisione artistica di Riccardo Sinigallia a intrecciare l’elettronica con le chitarre, il nuovo che avanza con i fondamentali del passato. Anche solo per un saluto è un album da avere. Un disco che consuma, evolve, ama.