Matteo Toni – Nilla!Villa!. (Woodworm/La Fabbrica)

Batteria e ritmi in primo piano, impostazione vintage, con occhio strizzante agli anni ’60, appeso fino in fondo come un soprabito sopraffino reciso dallo scorrere del tempo, ma incastonato in un vortice di colore che psichedelia a parte ci governa in modo naturale, quasi fosse la nostra anima, delle radici da cui partire.

Un folle direbbe che questa musica non è parte integrante di Noi e allo stesso tempo lo stesso folle potrebbe dire che questa musica guarda al futuro tanto è personale, quanto si concentra su ciò che più ci sta a cuore.

Matteo Toni è questo: un cantastorie rock che prende ciò che di meglio ci circonda, dal cantautorato indie pop, al rock cantautorale di prima classe, fino alla musica leggera italiana, da Lucio Battisti a Tenco passando per le incursioni dei The Rocks ai Corvi.

Chitarre distorte quanto basta, batteria che fa il suo dovere (Giulio Martinelli anche con Umberto Maria Giardini) e la presenza di Antonio Cupertino al missaggio, fanno di questa opera un disco strampalato e pieno di eterni significati che ognuno di noi potrebbe e dovrebbe trovare.

Qui IndiePerCui si è permesso di ascoltare in modo del tutto nuovo dieci tracce che hanno il sapore del passato, di un qualcosa di vecchio, ma non scaduto, un qualcosa di rigenerato e gettato sopra una tavola imbandita, dove non manca niente, nemmeno una gustosa torta e forse questa ne è proprio la ciliegina.