Quanti – Nevica (Lotostudio 2.0)

Musica abissale, sulfurea, in comunione con un ambient circoscritto ed intenso pieno di rimandi ad una musica d’autore oggi più che mai necessaria oltre ogni aspettativa. Il progetto Quanti, del musicista Gianluca Lo Presti, racchiude segreti che si aprono e si schiudono lentamente in una sorta di bisogno di far pace con noi stessi, con la nostra natura, ad intensificare connotazioni che via via diventano sempre più chiare, nitide trasparenti. Sono sette tracce, tra cui la bomba dei NIN, Fragile, interpretata a dovere e tenuta sospesa nel chiudere un cerchio di costruzioni metafisiche leggere e nel contempo veicolo di rimandi ad una realtà che spesso opprime, ma che riesce a trovare una propria valvola di sfogo, un senso oltre ogni aspettativa. Dalla bellissima apertura affidata a Un piatto solo, passando per la personale Quanti, Non so chi sei e Fragile appunto nel finale, il nostro riesce a cucire addosso al manichino della vita un abito costruito a dovere cesellando ogni centimetro di spazio che ci separa dall’aldilà.


Nevica – Tengo (Area 51 Records)

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Disco oscuro e in qualche modo ovattato che costringe l’ascoltatore ad entrare all’interno di un mondo che si ispira all’opera di Murakami 1Q84, già similare per alcuni aspetti all’orwelliana 1984, per un album intellegibile e pronto a stupire ascolto su ascolto. Il progetto Nevica di Gianluca Lo Presti è un pugno allo stomaco al perbenismo da salotto e di certo non consola prima di andare a dormire, ma piuttosto si muove tra un’alterata percezione della realtà e un bisogno di comunicare un futuro distopico e spaventoso, un futuro fatto di generazioni affondate per sempre nell’ineluttabilità costante. La terribile bellezza dei temi trattati si sposa con una musica d’insieme ragionata ed eterogenea nella sua complessità. Tengo si muove tra territori che ricordano il miglior rock alternativo degli anni ’90 fino ad approdare ad un uso contemporaneo di sintetizzatori e costruzioni mentali che ben si amalgamano con questa proposta. Gianluca Lo Presti costruisce un mondo dentro ad un altro mondo, riesce a dare spazio all’immaginazione creando un concept di rara intensità.