Yamabushee – Music for lonely souls (Phony Art Records)

Dado Penta, in arte Yamabushee, confeziona un progetto su misura che incalza fin dalle prime battute e ci trasporta in una realtà cinematografica avvolta dal mistero e dalla suspense, dalle collisioni sonore tra generi assai diversi e dalla moltitudine essenziale di vita che viene sprigionata in questa musica per anime solitarie. Pezzi dove il suono corposo ed analitico è influenzato dal post, dal noise e anche dal jazz si aprono ad orizzonti decostruiti per l’occasione che non passano di certo inosservati e tentano di scardinare in modo ambizioso quel senso di già sentito per dare vita ad un concept album fatto di storie e suoni, profumi lontani e realtà che avanza ed opprime, il tutto in un’unica compressione mescolante suoni ed idee. Ascoltare Yamabushee è come essere dentro ad un film di David Lynch, Dada Penta ce lo ricorderà con l’omaggio di In Heaven tratta da Eraserhead. Un album che può essere un film in dissolvenza pieno di scatole da aprire e da richiudere, dove il vero senso, il vero costrutto è nascosto in profondità e dove i numerosi ascolti ad un certo punto lasceranno posto ad un viaggio onirico senza fine.