Monica P – Rosso che non vedi (A Buzz Supreme)

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E’ una questione di connubio con il mondo che ci gira attorno, è una questione di approcci sinceri, di vita vissuta e di intenzioni a proclamare senza fine il proprio credo, il proprio senso di appartenenza e costanza ad un mondo in evoluzione, è il raccontarsi intimo di un diario vitale che consegna a noi ascoltatori interventi di bellezza sfumata rock strutturata e composta, mai banale e capace di affondare le proprie radici in un cantautorato importante e personale. Il nuovo di Monica P è un album legato al filo rosso della vita, numerosi gli interventi colorati che acquisiscono importanza attraverso sfondi sfumati acquarello che diventano tempere mordaci, colori che ricoprono la nostra vita e parlano da vicino del nostro essere, di come ci sentiamo e di tutto ciò che in qualche modo vorremo diventare. Rosso che non vedi è prima di tutto un album interiore, un disco davvero composito che non rifiuta l’elettronica, ma che trova nella classicità della proposta e nella voce personalissima della nostra un proprio punto di fuga. 


Monica P. – TuttoBrucia (TFrecords)

TUTTOBRUCIA COVERIl secondo disco della cantante torinese Monica Postiglione è un ruggito tagliente alle incertezze del domani.

Nel suo ennesimo lavoro la cantantessa si svela davanti ad uno specchio mostrando interiormente la parte migliore di se stessa raccogliendo testi maturi di introspezione malinconica e leggiadro savoir faire tipico di chi, con umiltà, vede nascere pian piano il frutto del proprio raccolto.

10 canzoni, un album non troppo lungo, che si fa pienamente ascoltare grazie ad una scelta stilistica azzeccata di chitarre in distorsione calibrate dall’elettronica di passaggio che regala piccoli sprazzi di genialità come nel pezzo “Io sono qui”.

Altro punto a favore la melodia,  che non risulta mai banale: atmosfere noir e leggermente gotiche sono da matrice esistenziale per un disco ricco di canzoni che si fanno ricordare e al meglio si mettono a nudo con la voce quasi straziante che lacera anche il cuore più gelido, da ascoltare in questo caso la bellezza autobiografica di “Nuda al buio”.

Nel primo singolo estratto “Come un cane” c’è e si sente lo zampino di Hugo Race, fondatore assieme a Nick Cave dei Bad Seeds che confeziona una canzone d’altri tempi dove gli intrecci di voce si fanno unici nell’incedere dei violini.

Una cantautrice sicuramente di un certo spessore che si fa senitre anche nelle poche parole del finale “Lasciami entrare”.

Tuttobrucia è un disco sulla disillusione, il disincanto,  ma anche, allo stesso tempo, un disco di speranza per una donna che lotta, per occupare degnamente un posto nella scena “reale” della musica italiana.