Humour Nero – Minimi Sistemi (Autoproduzione)

Riuscire a captare i segnali che provengono dall’esterno non è sempre facile, molte volte c’è una forte possibilità che il prendere alla lettera o troppo sul serio alcune questioni, anche in ambito musicale, porti ad una selettività che impedisce di ricevere il malessere di una società e nel contempo non permette di riscoprire una sempre più abbandonata ironia, unica sostanza in grado di osservare il mondo con occhi diversi.

I romani Humour Nero invece, riescono a concentrare le proprie forze, costruendo una struttura musicale e poetica alquanto portante e di sicuro effetto, mescolando in modo sapiente la lezione degli anni ’90, tra Rem e Radiohead, passando per gli Smashing Pumpkins e quell’italianità che si evince nell’uso della lingua e dei testi mai banali che possiamo trovare nei Baustelle di Amen o nei Perturbazione di Del Nostro tempo rubato, a ridare un senso necessario alla bellezza che abbiamo intorno, perlomeno in un aspirato tentativo di guardare, lontano, magari dallo spazio, quel piccolo puntino che occupiamo e che si chiama mondo.

Sei canzoni per un EP che ci lascia il sorriso sulla bocca, nulla a che vedere con l’indie folk degli ultimi anni, anzi, a mio avviso questa potrebbe essere una nuova via da percorrere: ironia in rock, con spruzzate di elettronica a rispolverare ciò che abbiamo perduto, ciò che sappiamo fare meglio, magari dal binocolo di Galileo, per guardare lassù oltre il cielo del già sentito.