Migraine – Un’abitudine (Autoproduzione)

Turel Caccese: Il Nuovo Album dei Migraine: Molto di più di un'abitudine - Un'intervista di Turel Caccese

Ci sono pezzi di oscurità in questi anfratti e in queste crepe. Sottili e uniformi questioni che intrecciano l’evidenza intrappolando fraseggi di potenza conclamata e mai lasciata e abbandonata, ma piuttosto concentrata nel sostanziale vivere di tutti i giorni. I Migraine regalano una prova rock dal sapore granitico che inevitabilmente ricorda le evoluzioni degli anni novanta pur mantenendo i piedi ben appoggiati nella realtà che ci circonda. Sono canzoni che scivolano veloci e dimostrano quanto questa band sia in grado di apprendere la lezione del passato in un saliscendi emozionale non troppo originale, ma sicuramente riuscito. Sono tracce che vibrano e brillano di luce propria. Dalla title track passando per Andromeda, Marlboro, Indagini fino a Gocce a riscoprire nel buio un tentativo energico di dipingere nuove visioni, nuovi orizzonti, per un album viscerale e completo.


Migraine – Migraine (Dirty brown records)

Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "MIGRAINE"

Propulsione sonora intrecciata alla vita che ci circonda grazie a pezzi in sovraesposizione che arrivano al nocciolo dell’essenza attraversando pareti ineluttabili fatte da un suono carico, impattante e a dir poco esclamativo. I Migraine ci regalano un disco impreziosito da un spettacolare desiderio di appartenenza alle forme quasi desuete del rock per come lo conosciamo. Un alternative che incontra lo stoner, il grunge, la deriva di inizi duemila e la rinascita sulfurea dal sottosuolo incendiario degli ultimi anni. Il disco in questione è un concentrato di rabbia ed essenza. Già nel singolo Last Shot si può intravedere ed assaporare un brivido di fisicità ed emblematica passione per l’essenzialità del suono, delle aperture in divenire. Pezzi invece come Winter sadness, Splice, Files and nails catturano l’attenzione incendiando già dalle note introduttive e ingabbiando, con l’oscurità, una luce sempre più fievole. I Migraine intrappolano una nazione malata e la raccontano grazie a pezzi attuali e giustamente incazzati, lo fanno con l’esperienza di chi non ha nulla da perdere, ma solo da guadagnarci.