Massimo Ruberti – Granchite Yumtruso Pt.2 (Nostress Netlabel)

album Granchite Yumtruso PT 2 - Massimo Ruberti

Sembra di entrare in una giungla o in una foresta africana, al cospetto di un minareto o alle pendici di una montagna tibetana, i suoni amalgamati a dovere rendono coscienza e trasformano la ricerca in qualcosa di arioso e internazionale, oserei dire mondiale capace di abbracciare stile e conforto immaginifico, come fosse un sogno a cui non sappiamo rinunciare. Continua la ricerca sonora di Massimo Ruberti, continua con il nuovo Granchite Yumtruso Pt2, un disco di viaggi ultraterreni capaci di condensare nell’attimo dilatato di quattro pezzi eterni un substrato di architetture che si intersecano alla perfezione suono su suono, momento su momento creando sinergia vitale, pace dei sensi e ottenebramento dell’inutilità che fa capolino giorno dopo giorno. Quello di Massimo è un disco complesso, non ha principalmente bisogno di chiavi di lettura, ma piuttosto si percepisce nella sua totalità d’insieme attraverso la cura maniacale degli arrangiamenti e delle sovrapposizioni sonore che fanno da contorno ad un risultato invidiabile. Un album che è prosecuzione naturale del precedente, già recensito su queste pagine e che si prospetta a chiudere un cerchio di rara bellezza e intensità. 


Massimo Ruberti – Granchite Yumtruso Pt.1 (Nostress Netlabel)

album Granchite Yumtruso PT 1 - Massimo Ruberti

Viaggio nel passato senza ritorno per il livornese Massimo Ruberti che di sostanza in questo disco ne mette parecchia, aggrappandosi al filo dei viaggi storici per disegnare una linea di continuità con il futuro, ridiscendendo il fiume della coscienza e ricreando una sorta di stadio mistico da cui provengono impressioni e stratificazioni leggendarie, piene di pathos e mistero per tappeti sonori che abbracciano synth e un sax perlopiù a farla da padrone in un divisione quasi netta delle quattro tracce presenti in questo compendio numero uno della propria eccentricità musicale; i primi due pezzi racchiudono il segreto delle filosofie orientali, della vita eterna, quell’essere trasportati fino alle alte vette del Tibet per ammirare con dolcezza il nostro essere al mondo il nostro esistere quotidiano, mentre l’ultima parte del disco è affidata a suoni più metallici, industriali, che abbracciano un’era post moderna, entrambe parti della stessa medaglia in grado di osservare l’uomo al centro di questo cambiamento in questa ossequiosa narrazione che va ben oltre le nostre capacità immaginative e in grado di regalare emozioni ad ogni nuovo ascolto, si perché questo disco strumentale è uno specchio del nostro vivere, di ciò che è stato e di ciò che sarà, emblema lucido dei nostri tempi, di due modi di vita opposti, in attesa della seconda parte, del secondo disco a concludere, forse, questo viaggio arcano dentro la nostra anima.

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Massimo Ruberti – Armstrong (Dogana d’acqua produzioni)

Viaggi cosmici e lunari, profondità divelte e nascoste, le stelle lontane e le galassie inarrivabili fino a mutare i sogni e le maree, fino ad impreziosire i cieli con l’oscurità che avanza, che stringe e si assembla, che si deforma e ci fa capire che lassù qualcosa è diverso, qualcosa è in continua evoluzione.

Massimo Ruberti con il suo Armstrong impreziosisce l’aria che respiriamo, calcando un’elettronica di confine degna di colonna sonora bruciata al sole, tra composizioni sonore che vanno oltre gli orizzonti concessi in un mondo fatto solo di luce e buio, ombre ed energia, in un certo qual modo sostanze vitali non approssimative di una desolazione che ci appartiene.

Ascoltare questo disco è fare un viaggio verso l’inaspettato, dove ciò che consideravamo soltanto dalle immagini, si ripropone con energia tutta nuova incanalata e le forze che si oppongono ci fanno vivere, ci fanno sperare.

Infuria, infuria contro il morire della luce, ascoltiamoci dentro per capire cosa fare un giorno, là, negli orizzonti infiniti, insegniamo ai bambini il coraggio di vivere.

Nostress Netlabel

http://www.nostressnetlabel.net/

Download gratuito qui

http://www.nostressnetlabel.net/NN_LP062_10_15.html

 

Massimo Ruberti – The city without sun (Dogana d’acqua produzioni)

Manipolazioni elettroniche per musica da cinema, cosi definirei la prova al di sopra delle righe di Massimo Ruberti: The city without sun

Il tutto suona come un frullato di neuroni che si concentrano nel creare un’alchimia perfetta, che scena dopo scena si inerpica in territori inesplorati e i tagli servono nel montaggio per dare un senso di disorientamento profondo, ma ricco d’atmosfera che crea quella commistione ambiente-percezioni sensoriali che solo in pochi riescono a mantenere nel tempo.

In questo disco c’è la fantasia di chi sa generare, controllandoli, suoni di altre galassie, convogliare e canalizzare una musica ultraterrena che si lascia andare in modo maestoso utilizzando gli strumenti più disparati accostandoli a generi del tutto inusuali.

Le 10 tracce che compongono il disco formano un viaggio continuo che andrebbe presentato nella sua interezza, quasi ad ascoltare quel silenzio assordante che si staglia sui vetri di una finestra in un giorno di sole.

Qui però il sole non c’è e le creature che vivono dentro a questo disco non sono di questo mondo

Forse ci troviamo dentro un film?