The Wise – DOOE (Marvis Labl)

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Potenza lasciata alle spalle per carezze notturne ben incasellate, capaci di dipingere paesaggi sonori di pregevole fattura e ritrovo, concatenando un insieme di energie e di aspirazioni in grado di tendere verso un approccio a riscoprir bellezza nei confronti di una musica introspettiva capace di aprirsi alle radure della nostra anima. Un bianco e nero per i The Wise tendente al bisogno di comunicare, al bisogno di sentire e assaporare la vicinanza, farsi strada con originalità d’insieme grazie anche alla produzione pregevole di Lele Battista e Fabio Cinti due pezzi grossi della musica d’autore italiana, per un album che sa raccogliere le emozioni migliori lasciandole decantare in organismi vitali aprendosi con il Prelude e chiudendo le danze con le malinconie autunnali di November. Un disco fatto di grazia accolta e che unisce le forme poetiche di Bon Iver, Tom Mcrae, Badly drawn boy il tutto concatenato da un’elettronica presente, ma non troppo, in sodalizi di meraviglia per le nostre orecchie e per ciò che vedremo da qui al futuro.

Fabio Cinti – Forze Elastiche (MARVIS LabL)

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Forze elastiche è una prova che si affaccia sul mondo, è il sapore del lontano mirare un’attrazione verso un qualcosa di ingovernabile, ma allo stesso tempo vicino, strutturato e contestualizzato in una realtà grigia e plastica dove le correnti ascensionali mirano inevitabilmente all’alto e dove i substrati di coscienza intercorrono qua e là disegnando fiumi di parole in attimi musicali che si fanno intermezzi programmati e studiati, a ridare apertura mentale ad un’opera che ha il sapore anacronistico dei grandi album del passato, di quelle pietre miliari che si ascoltano attentamente e permettono di entrare nelle armoniche stanze esplorative per ogni spazio di vita vissuta, per ogni frammento di grigia fotografia rivisitata ad arte, regalando emozioni incontestabili e pure, grazie anche alla presenza di Paolo Benvegnù in veste di produttore artistico dell’intero album e grazie anche alle preziose collaborazioni, in brani raffinati e concentrici, di Nada, The Niro, Alessandro Grazian, Irene Ghiotto, Massimo Martellotta, Carlo Carcano, Giovanna Famulari, Matteo Panetta per un disco che affascina già con l’apertura Io Milano di te per passare a canzoni che fanno da contrappunti introspettivi ricordando il Battiato migliore in La gente che mente per scendere giù in un vortice legato ai ricordi: un estroso approccio brano/intermezzo che si lega con il vissuto e la comunicabilità metodica che Fabio vuole consegnare agli ascoltatori lasciando al gran finale sussurrato, registrato al Teatro Civico di Schio, in provincia di Vicenza, la consapevolezza di comprendere quegli spazi infiniti di luce su di un palco chiamato universo.