Una – AcidaBasicaErotica (Marte Label/Indie Pride/Puglia Sounds)

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Sensuale approdo sulle coste di questi nostri giorni attraversando contrasti accesi e sugli occhi di tutti con determinazione e grande capacità di analizzare al meglio cosa ci troveremo ad affrontare da qui all’eternità. Il nuovo di Una è uno schiaffo all’esigenza di essere ancorati al passato, è una visione futura e cinica di quello che ci aspetterà. AcidaBasicaErotica è un’analisi sociale che tocca il razzismo dilagante, tocca l’omosessualità, i rapporti consumati, le grigie giornate a trovare un senso a ciò che facciamo, a ciò in cui crediamo. Musicalmente il contagio elettronico si sposa con un cantautorato ricercato quanto basta per non cadere nel mare delle banalità della musica odierna, intraprendendo una strada di gusto che porta con sé un forte lavoro di pre e post produzione. Il disco di Una, all’anagrafe Marzia Stano, è un lavoro certosino e di cesello, nulla è affidato al caso e l’atmosfera di ribellione presente nell’album è solo una fugace sfaccettatura di un mondo creato da questa piccola, grande cantautrice in evoluzione. 


Portoflamingo – 1400g (BProduzioni)

1400g è il peso del cervello, è il peso della nostra sostanza e di ciò che crea le nostre immagini, un mondo racchiuso in un altro mondo che si ripercuote nel nostro vivere quotidiano, la capacità intrinseca di generare ricordi e soprattutto storie di vita.

Queste nove canzoni sono per l’appunto, nove punti di vista, i concetti che si diramano dentro di noi e via via prendono forma in sentimenti, aspirazioni, traendo linfa vitale direttamente dal nostro vivere quotidiano che ci appartiene e non ci abbandona.

Ecco allora che i Portoflamingo viaggiano con la musica e i synth degli anni ’70 e ’80 in testa, tra cantautorato ben bilanciato e sostanza grunge targata ’90, quasi lieve, non notevolmente distorta, ma che ci accompagna sollevando i piedi da terra in puliti conclamati che ricercano la melodia nell’interezza e la volontà di ribadire concetti già conosciuti, in forma mutevole e cangiante a segnare la scena.

Nove pezzi che pesano, nove canzoni che sono frutto di una ricerca stilistica mai banale, un viaggio dentro al viaggio, dalla nostra nascita fino all’ essere parte di un tutto, alle volte difficile da interpretare, ma che si nutre quotidianamente delle speranze che portiamo nel cuore.

Odiens – Prima incisione (Beta Produzioni)

Innamorati del sole e del vento che ti scuote i capelli mentre sei ammaliato da una cabrio targata ’60 che ti scuote a dismisura in un film in bianco e nero dove le balere estive facevano da contorno all’Italia della rinascita.

Prima incisione il disco degli Odiens è un concentrato di suoni miracolosamente tendenti a sonorità genitoriali che imprimono una gradevolezza esterofila al beat dei primi Beatles e si accostano facilmente a perle sonore suonate direttamente da Corvi e soci.

Un disco fresco, genuino, suonato e riportato con strumenti vintage dal grande carattere, dove i nostri scomposti e ricomposti per l’occasione non si limitano solamente a ricreare un mondo, ma lo fanno con un piglio assai indie, assai underground, ricco di quei suoni che riempivano i locali pieni di fumo dove l’ora per tornare a casa non arrivava mai.

Non soltanto quindi una musica ballabile, ma anche musica impegnata dove il valore aggiunto nei testi e nella voce incisiva e tagliente di Flavio De Cinti, si amalgama ad un songwriting che non lascia nulla per scontato.

Si analizzano testi sghembi e ironici, battute proverbiali e attimi di follia adolescenziale, su tutti Voyeurismo, L’educazione sentimentale e la bellezza al pianoforte di Carta da Parati.

Il miglior disco 2015 ascoltato fino ad ora; mi auguro di non sbagliarmi, se dico che questi ragazzi lasceranno un segno, disegnando un ponte tra passato e presente, nella musica italiana.