LOSBURLA – “Stupefacente!” (INRI/Ala Bianca)

Il ritorno di LOSBURLA è uno schiaffo al passato, è uno schiaffo verista che racchiude una compressione immediata, sporca, che non lascia spazio alle velleità e alle inutilità, ma si concentra con rinnovata forza nel creare una costante sovrapposizione di vita reale e viscerale, dove il cantato acquista vigore in primo piano, abbandonando i registri del primo disco per compiere un salto quasi nel vuoto, fino a cogliere le profondità più nascoste del genere umano.

Questo è un disco senza peli sulla lingua, è un disco difficile, ma dal forte carattere contenutistico, una prova che raccoglie le difficoltà dei nostri tempi, per poi spararle a raffica, una dopo l’altra, in pezzi come Le promesse, Il tuo cane veste Prada, Tutti uguali e I cittadini sono liberi, a rimarcare con forza quel senso di vera appartenenza al nostro essere più profondo, al nostro essere vita oltre ogni forma di consuetudine.

Roberto Sburlati confeziona con Carmelo Pipitone dei Marta sui Tubi e Davide Paolini un disco che trasforma l’amarezza in reazione, abbandonando il rimpianto e concentrando il grande desiderio di apparire, in un qualcosa di più dimesso, quasi leggero, dove la leggerezza è materia di gran pregio costruita per esaltare l’anima delle canzoni stesse.

La banda del pozzo – La banda del pozzo (Autoproduzione)

Un’autoproduzione con stile che fa sognare di mondi lontani e interseca quello stato racchiuso dalla bellezza del suono che incrocia i ritmi swingati e cantautorali narranti, in un vortice di sospensione millesimata e certamente indirizzata a contenere spunti e riflessioni, quasi fosse fame d’aria; un cambiamento di coscienza e forte personalità per questa band che nonostante sia al primo disco regala una prova certamente riuscita e coinvolgente.

Loro sono La banda del pozzo, nati in Sicilia, ma stanziati a Milano, hanno saputo creare, grazie a una raccolta fondi di più di 6.000 euro, un disco cesellato a dismisura, ricompensando i donatori con serenate notturne, cene siciliane, scherzi telefonici e quant’altro sia sgangherato e connesso alla stravaganza della band.

Un album che già al primo ascolto colpisce per cura del particolare, e rapisce per suoni sempre azzeccati, dando origine a collaborazioni con artisti del calibro di Mattia Boschi dei Marta sui tubi, Alessandra Contini e Gianluca De Rubertis dei Il Genio, Tiziano Cannas e Dario Ciffo per i Lombroso e Francesco Sarcina delle Vibrazioni in veste anche di produttore del pezzo Gina.

Freme ancor apre le danze, passando per L’illusione ti fa bella e Gina, convincente a dismisura La notte di San Giovanni per un finale meraviglia con Artie (e falla innamorar).

Un disco ballabile e sentito, romantico, ma con un piglio di ironia, capace di sostenere e autosostenersi in un turbinio di colori che abbracciano milioni di mondi ancora, tra un Fantastic Mister Fox di Anderson e la poesia moderna dipinta.