Margo Sanda – Delay (Autoproduzione)

album Delay - Margo Sanda

Si apre il sipario e su di un palco polveroso incastonato nella sublime energia di ciò che è stato appare Margo Sanda, all’anagrafe Margherita Capuccini, a ristabilire delicate armonie elettroniche, a tratti dissonanti, nell’etere che divora e decostruisce ad arte fino a farci comprendere l’importanza gestuale dell’attimo appena vissuto. Con l’EP d’esordio Delay la nostra intasca una prova che ha il profumo degli anni ’80, vengono a mente inevitabilmente i parallelismi con Julee Cruise in Twin Peaks, una voce proveniente da un altro mondo capace di entrare nel corpo di chi ascolta senza più abbandonarlo, tanti sono i richiami con ciò che è stato e che forse non ritornerà mai. Pezzi come l’apertura More, la verbosa Vuoto o la finale MaleGola intersecano un’originalità di fondo davvero speciale che fa di Margo Sanda una cantautrice sperimentale dal forte impatto emotivo, un disco notturno, un album di rumori di sottofondo che riempiono il nostro vagare verso mete ancora incalcolabili, ma dilatate in un ambiente senza dimensioni.