Ab Origine – Machina ex devs (RadiciMusic Records)

Perpetuare suoni che divampano nell’etere attraverso discostanti armonie capaci di costruire elementi sovrapposti e donando al risultato d’insieme le sembianze di un vero e proprio teatro della vita che tutto inghiotte e tutto trasforma. Un viaggio di sola andata verso mondi lontanissimi che riescono a catturare l’ascoltatore grazie a suoni inusuali, suoni geometrici e multiformi a costruire architetture sonore che crescono e si moltiplicano con l’aumentare degli ascolti. Il progetto Ab Origine, capitanato da Gianni Placido, ci consegna un disco sperimentale e d’avanguardia dove la musica etnica, la world music si fondono per abbattere i confini della nostra indifferenza e stabilendo, in un certo qual modo, le strade da percorrere per arrivare ad un pace dei sensi auspicabile e duratura. Ci sono strumenti assurdi in questo album, dal fantastico didjeridoo al tamburo sciamanico, il sansula e numerosi tipi di flauti in una spasmodica ricerca dell’indefinita bellezza. Machina ex devs è un disco complesso, ma che cattura al primo ascolto. Un insieme di composizioni mutevoli e cangianti di una bellezza duratura.