Valentina ha classe e talento da vendere, una voce inconfondibile nel panorama del blues italiano, forse l’unica in grado di arrivare a certe altezze senza aver paura di cadere giù, senza che la vertigine la porti in un mondo lontano da lei.
Valentina è vita gridata, è ornamento di un qualcosa di più grande e sincero, una sincerità espressa in nove tracce, che dovevano essere delle cover, ma che si sono trasformate in poco tempo in pezzi originali donati da amici musicisti con cui condivide il cammino.
Proveniente da Bologna, Valentina riesce a mescolare in modo superbo uno stile inconfondibile, il pop con il cantautorato degli anni che furono, la pazzia del jazz e la sensualità del blues.
Vally doo, la title track, riesce a convincere e a racchiudere tutto il suo mondo, tutto il suo bagaglio musicale che si fa fiume, che si fa sole, che si fa vita.
Le canzoni si fanno poi portatrici di un sound accattivante, tra pennellate di costanza e singoli da classifica come Tra i colori dell’amore con la presenza di Vi Gù, la voce di Iskra Menarini in No lies, la chitarra acustica di Bruno Mariani (Lucio Dalla) in Ad ogni costo e ne il Tempo di morire, per concludere con la presenza di Teo Ciavarella in Nebbia.
Ecco allora che le note prendono il sopravvento e la certezza illumina la strada, una cantautrice unica nel panorama della nostra musica leggera, che unisce l’ironia alla caparbietà, la fatica al risultato, il tutto concentrato in pochi attimi di respiro.