Ovest di Tahiti – Luci della città (Autoproduzione)

Primo disco che ha il profumo della maturità per la band pugliese in grado di attraversare decadi di cantautorato elegante e ragionato per dare un senso e una misura maggiore al significato di realtà che ci sopraggiunge ad intensificare rapporti, a rendere forse più chiaro ciò che non risulta essere evidente percependo un bisogno di raccontare che nell’onirico e sognante mondo che ci troviamo ad affrontare si fa visione materiale di questi nostri tempi. Il progetto Ovest di Tahiti intesse un disco formato da otto tracce dove poesia e musica si fondono per tentare di comprendere le dinamiche di questo nostro vivere. C’è un tocco di felicità da svelare in questo Luci della città e l’interesse per i nostri per tutto ciò che può essere bello e raffinato si percepisce ascolto dopo ascolto. Le tracce sicuramente più incisive dell’intera produzione si muovono dalle aperture di Autostrada e Indifferente fino a Lettera per gli ignavi per concludere con una title track dall’outro potente e psichedelico. Ciò che resta di questo disco è la notte che ingloba e che nel contempo porta con sé quel senso disincantato di bellezza da riscoprire nel significato stesso delle parole usate.