Lou Mornero – Grilli (Cabezon Records)

Sensazioni tra fili d’erba notturni in prati contaminati da questo tempo triste. Elementi di disturbo che evocano visioni psichedeliche di un giorno che tende a non svanire. Elementi di sostanza e di insieme capaci di scavalcare l’etere e veicolare energia melliflua, indisciplinata, meravigliosa. Suoni che evocano un cantautorato bisognoso di scoperta. Sperimentale quanto basta a convogliare l’attrito verso galassie lontane. Suoni che coinvolgono e non tradiscono, ma accompagnano l’ascoltatore all’interno di scatole inclassificabili di puro godimento ed elevata capacità compositiva. Torna il cantautore milanese Lou Mornero. Torna con un album composto da otto tracce che si perdono e si avvicinano ai nostri pensieri. Si perdono e si riavvicinano condensando elementi compositi in pezzi introspettivi come Grilli, Due, Caro mio, Piccolo tormento. Un album che è più di una visione d’insieme. E’ piuttosto un eterogeneo bisogno di dare spazio alla materia in dissoluzione che qui trova uno sfogo salvifico nel mare del nulla quotidiano.


Lou Mornero – Lou Mornero Ep (Cabezon Records)

Acustica che riempie stanze intrise di moquette polverose a rischiarare gli animi, a rendere necessario un ascolto attento che si dibatte sinuoso all’interno di un piccolo appartamento dove i suoni avvolgono e consentono di percepire nuove strade, nuove avventure accolte da una voce penetrante che ricorda il Godano degli ultimi progetti con i Marlene Kuntz, un canto tanto introspettivo quanto necessario che si dibatte, si consuma, costruisce e poi rimane a terra cullato da un sonno immortale. L’esordio del cantautore Lou Mornero è un piccolo album vibrante attesa e pieno di rimandi con un certo fare musica di un tempo ormai passato e lontano. Le introspezioni irrompono la scena per mostrare un’anima folk spruzzata dal blues e accenni di psichedelia contorta che costruiscono impalcature da OK passando per L’attesa fino ad arrivare a quella Strade dove tutto sembra avere una fine, ma per noi è soltanto l’inizio di qualcosa di davvero importante. Malinconie autunnali quindi pronte a rischiarare il cielo e a comprendere la profondità di ogni singola lettera, di ogni singola parola.