Lettera 22 – Le nostre domeniche (Libellula / Audioglobe)

La pura essenza della sospensione del tempo, una clessidra di un passato ormai lontano che si affaccia inesorabile al presente, tentando e volendo cambiare qualcosa, ma senza un’opportunità, senza quella possibilità di vincita che spetta solo agli eroi.

I lettera 22 non sono eroi, sono persone comuni, che intersecano vite, armonie quotidiane e illusioni vanificate da un mattino grigio seppia che si contorce dentro a noi cercando di fare uscire il tanto sperato amore che poi stride con la quotidianità.

Le nostre domeniche è un disco meditativo, un intreccio di storie che tutti abbiamo vissuto e che in qualche modo ci rendono partecipi di un progetto più grande.

Usciamo allo scoperto e assaporiamo il mare, assaporiamo la poetica di quasi tutti i pezzi  firmati da Arianna Graciotti e come non possiamo sentirci dentro l’abbandono delle cose perdute, la nebbia e l’umidità che avanza.

Musicalmente si incrociano Perturbazione a Intercity con qualcosa dei Mambassa a risvegliare quel gran bel pop che aveva fatto la musica italiana dal 2000 in poi, prima di arrivare alla semi-deriva attuale.

Un album di grande musica italiana quindi, nessuna canzone è da escludersi, un cammino che parte da Contanti per finire con la title track Le nostre domeniche, prodotto arrangiato e anche qualcosina suonato da Paolo Benvegnù, il secondo disco dei Lettera 22 si appresta ad entrare tra le migliori proposte del 2014, conturbando con una ricetta mista al desiderio di recuperare il tempo perduto.