Naddei/Sabrina Rocchi – Ripensandoci (L’amor mio non muore)

Naddei e Sabrina Rocchi insieme per “Ripensandoci”, l'album omaggio a Jula De Palma – THE MUSICWAY MAGAZINE

Operazione di destrutturazione e implementazione di una musica che non ha tempo e non ha età attraverso un uso sapiente della rivisitazione che come in questo casso affonda le emozioni all’interno di un cuore che non smette di pulsare. Naddei e Sabrina Rocchi reinventano Jula De Palma attraverso un album che le rende omaggio attraverso le canzoni reinterpretate della grande cantante italiana. Un disco pregno di lirismo dove gli arrangiamenti di classe rendono necessario almeno un ascolto per comprendere la bellezza di pezzi che suonano fuori dal tempo e trascrivono, sul taccuino della vita, polaroid di un tempo passato che non ritornerà. Ripensandoci, attraverso la sua patina dolce amara, ci regala un affresco di un vissuto. Pagine intrise di melodie e realtà che rivivono ed emozionano ancora.

Cassandra Raffaele – Camera Oslo (L’amor mio non muore/261 Records)

Pre-Order "Camera Oslo" | Cassandra Raffaele

Atmosfere di un’altra epoca che ritagliano su misura un pezzo di cielo da disegnare attraverso abiti cuciti in modo sopraffino e che calzano a pennello con un gusto estetico retrò e mai banale. Il nuovo di Cassandra Raffaele è una sorta di concept in cui una giovane donna si risveglia in una camera d’albergo ad Oslo negli anni ’70 e cerca di comprendere e capire il modo per ritornare alla realtà nel 2022. Un album che incrocia il pop, il noir, le atmosfere lynchiane e il bisogno di costruire architetture che si aprono al miglior cantautorato italiano. Giovanna, La mia anarchia ama te, Antidoto, Libertà, Lady Jane x sempre sono tra gli episodi più riusciti di un disco che abbraccia le larghe vedute e convince per qualità essenziale nel comporre un affresco di un momento ben preciso ed egregiamente proiettato nel futuro. 


Villa – Angoscia/Sospetto (L’amor mio non muore dischi)

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Dopo la bombetta sonora L’etere/La rinascita ecco centellinare ancora piccole perle di nostrana musica Roberto Villa, in arte Villa, polistrumentista romagnolo che per l’occasione confeziona un altro 45 giri questa volta dalle tinte più oscure e formato sempre da due brani chiamato Angoscia/Sospetto. Echi e rimandi ai film di Dario Argento fanno da contraltare ad una ricerca sonora horror che si discosta notevolmente dalle mode imposte per proseguire un cammino di riconoscimento lungo l’intero stivale, attraverso una musica cupa che ben caratterizza questo tempo infame. Colonna sonora per questi e altri giorni Angoscia/Sospetto canta il declino universale. Suoni che amplificano stanze vuote fanno da contrappeso alle paure esistenziali che convivono, giorno dopo giorno, dentro di noi. Un lato A e un lato B. Niente di più e niente di meno. Tra clavicembali, pianoforti in dissoluzione e chitarre atmosferiche, il nostro sa cambiare registro comunicativo e riesce a convogliare oscure energie in un piccolo vinile da paura.


Colonel V. – The millenary preacher (L’amor mio non muore – Dischi)

album The Millenary Preacher Colonel V.

Disco dal grandissimo sapore internazionale partorito dalla penna di Paul Venturi e incasellato ad arte a rendere eccezionale e unica ogni singola nuota suonata. Un disco di blues vecchio stampo con elementi di modernità che ricordano il migliore Jack White in un sodalizio unico e spettacolare dove poesia e forma canzone si fondono nel ricreare atmosfere da profondo sud a stelle e strisce per un risultato eccitante ed elettrizzante, un risultato ricco di sfumature e anfratti in cui perdersi. C’è tanta sperimentazione in questa prova d’esordio di Colonel V., tanta sperimentazione che non lascia nulla al caso, ma che piuttosto riesce a concentrare ogni nota suonata all’interno di un’amalgama di bellezza osata e schizofrenia composita. Otto tracce per un vinile essenziale che ha la caratteristica fondamentale di creare nel suo insieme un rimando necessario, unico e raro ai grandi dischi del passato. Un contenitore prezioso il vinile per un contenuto musicale, questo The millenary preacher, a tratti davvero memorabile. 


Collettivo Ginsberg – Tropico (L’amor mio non muore/IRMA)

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Danze tropicali che amalgamano vissuti e si stagliano fino in profondità, dentro alle nostre vene, per farci ballare contaminati dal suono poliedrico di questa band capace nel confezionare una prova multisfaccettata ad alto tasso emotivo, che non risparmia nulla, anzi si dona prepotentemente nel fondere assieme diversi generi, diverse culture di terra e di mare in un cerchio caleidoscopico che grida la sua presenza e ci fa entrare al proprio interno.

La band romagnola, dopo tre anni di silenzio, ritorna con un disco che un solo ascolto non basta per capirne i livelli di scrittura, un disco si per ballare, ma un disco allo stesso tempo stratificato, che unisce la lezione del funk con il mambo voodoo, passando per una musica più tradizionale e mediterranea fino a conglobare samba spruzzata di nero; un mix emozionale che conquista sin dalle prime battute e ci dona la possibilità di fare nostra l’occasione di una vita, un giro completo attorno al mondo percependone il profumo e soprattutto i colori.

Un albume emozionante, composto da dieci tracce ritmate, da Con due monete fino a Danza Macabra, testi cut-up che racchiudono il mistero nello scoprire una band che fa della mescolanza cromatica il proprio punto di forza; tra Battisti, Jannacci e Dalla, un disco registrato in analogico che con piglio anacronistico ci infoderà la forza per ballare ancora.