Johnny Bemolle’s – Jb (LaFameDischi)

Raccontare attraverso la musica e le immagini un viaggio chiamato vita è opera assai ambiziosa e complessa che accende speranza in chi ascolta e permette di creare racconti che si inerpicano lungo solitari quadri e illustrazioni ammirevoli e commoventi.

Johnny Bemolle è un cantautore solitario, ma deciso, caparbio nel trovare un proprio posto nel mondo in cui abitare, in bilico tra viaggi infiniti nel treno della melodia e capace di scovare le emozioni dell’anima grazie ad una voce evocativa, alla ricerca di amici con cui condividere passioni, speranze e pura bellezza nel vedere oltre il buio; attimi di luce sfiorata per una musica che affonda la propria totalità  nella bellezza del folk passeggero e internazionale.

Nelle canzoni di Johnny si trova con facilità un certo amore verso cantautori come Damien Rice, Glen Hansard, passando per Tom Mcrae e qualcosa del nostrano Bob Corn, senza dimenticare il duo Rue Royale, un amore per la poesia in musica che accoglie attimi di respiro luccicanti e strumenti semplici a tessere melodie di immediata reperibilità, inossidabili, evocative all’ennesimo ascolto e portatrici di una struttura essenziale, ma allo stesso tempo indissolubile.

Le illustrazioni sono curate da Laura Re, il packaging è qualcosa di assolutamente meraviglioso, una valigia che si apre e dentro i nostri sogni di instancabili viaggiatori, qualcuno parte, qualcuno arriva, qualcuno non fa più ritorno, tra Parigi, Budapest, Granada e la Scozia il nostro Johnny o meglio i nostri Johnny Bemolle’s colpiscono al cuore e in modo del tutto inaspettato accendano una scintilla di bellezza.

Il Rondine – Può capitare a chiunque ciò che può capitare a qualcuno (La fame dischi)

Le canzoni migliori le aiuta la fame e questo è proprio il caso di dirlo, Il Rondine, vero nome Claudio Rossetti, classe 85, confeziona, grazie all’aiuto del concorso annuale indetto dalla nota etichetta indie italiana, un disco pienamente convincente e del tutto originale.

La formula è quella semplice del cantautorato, ma nel complesso il tutto suona alquanto ricco e costruito, costruito attorno ad una mongolfiera, ad un pallone circense pronto a salire in alto e raccontando in modo ironico vizi e virtù di un popolo in declino, abbandonando lo stile della forma canzone e lasciandosi andare a sperimentazioni e cure dei particolari non sempre facili da trovare in un album d’esordio.

11 tracce sarcastiche che parlano della vita di tutti giorni, conquistata e sofferta, vissuta e non sempre compresa, relegando il giusto posto ad ogni cosa e facendo entare nella mente di chi ascolta, un mondo, il mondo di Claudio e della sua costante ricerca di un volo atto a raccimolare nuove storie da vivere.

Si pensi ai fatti narrati in Pregiudizio su Sergio o La fine di uno scarafaggio, passando per La settima differenza, sono tutti attimi di vita regalati, sudati e vissuti, concentrati in parole e termini che entrano dentro e mai più se ne vanno.

Un cantautore dal forte talento che si innalza facilmente e nello stesso tempo facilmente plana a toccare ciò che ancora è reale, facendo si che questo reale diventi vita da raccontare.