John Strada – Mongrel (New Model Label)

Disco che incanta per suoni costruiti e sapori amalgamati che si stagliano all’interno di un orizzonte leggendario e accarezzano strade infinite e deserte, ricoperte dalla sabbia e dal sapore del tempo che incanala un’egregia prova dal gusto america style in un preciso intento di consegnare agli ascoltatori un altro pezzo di cuore, un altro pezzo di un vivere sentito e condiviso.

John Strada per il nuovo album, totalmente in inglese, si avvale della collaborazione del grande Jono Manson, già famoso in patria per il contributo donato ai GANG e per colonne sonore come  The Postman, per un disco in grado di raccontare le vite vissute, le vite ai margini, con una voce roca, marchio di fabbrica che ricorda Springsteen focalizzando l’attenzione su ballate che non disdegnano l’elettronica, ma anzi, la utilizzano proprio per rendere la proposta più accattivante e concentrica, una proposta in grado di stabilire e rinforzare quel forte impatto con la modernità che inevitabilmente lo porta a riscoprire le proprie radici di rocker sorprendente e solitario.

Il nostro nomade in cammino registra quindici tracce che sanno come muoversi ricoprendo distanze abissali, in modo quasi struggente e nel contempo elegante, sinonimo di grande capacità intrinseca di donare un’esigenza che sa accarezzare le cose migliori.

John Strada – Meticcio (NewModelLabel)

Classico rock meticcio e incanalato con aerei di prima linea che partono dagli States per finire diretti diretti in un turbine italiano che trasforma il cantato in un blues maledetto, preistorico copricapo sonoro che raccoglie tutto ciò che creò le origini di miti musicali, partendo da Bob Dylan e arrivando pian piano allo Springsteen d’annata, portatore quest’ultimo di quella bandiera a stelle e striscie consunta dal tempo e dal capitalismo smodato.

In John Strada pulsa l’Emilia, il caldo assolato che crea un continuo disorientamento sonoro con l’ambiente circostante, calcando la mano su chitarre ben impostate, dal suono graffiante e da una cura per così dire strutturale nella creazione di pezzi che a tratti risultano già sentiti, a tratti invece riacquistano un vigore nuovo, uno spirito di giovinezza che deve e vuole mantenersi tale come lucertola al sole che acquisisce forze e splendore.

Le canzoni scivolano via lasciando profondità inusuali per il genere con pezzi quali Torno a casa o nella bellissima Sangue e polvere dedicata alle vittime del terremoto emiliano.

Un disco dalle tinte bluseggianti, con tanto di cori che richiamano al soul e indiscutibilmente si inerpicano verso vette in continuo divenire, un’artista con tanta strada alle proprie spalle e soprattutto con tante esperienze di vita che, grazie anche a questo album, risultano essere punto di partenza per nuovi cammini.