I “Lennon Kelly” sono pura passione per il folk sostenuto e ricco di spunti poetici.
L’entroterra romagnolo dona con stile un progetto quasi immacolato in cui 7 giovani prendono tutto ciò che di buono è stato fatto nel panorama combat – folk trasformandolo alle orecchie in suoni più rock distorti, dando quella sferzata che a mio avviso nei concerti si trasforma in pura energia per gli organi sensoriali.
Nati nel 2011 confezionano questo ep omonimo contenente canti dal piglio post – tradizionale che vengono arricchiti continuamente da strumenti come il banjo, il violino e la fisarmonica.
6 tracce cantate, eccezione fatta per la strumentale “Berthennin” che apre il disco con leggera attesa e disincanto.
Canzoni che si fanno ben notare sono evidenziate dalla roboante “Sette nodi” e dal sali scendi sonoro in “Voglio il nome”.
Un disco ben suonato che, vista l’età media del gruppo, 25 anni, darà con gli anni, ampie prospettive di riconoscimento nazionale per i 7 giovani.
Un folk che si mescola con il punk, un pop che si fonde con il rock, energia e riflessione, musica cantautorale e ancora, come dicono i “Lennon”, tanta voglia di imparare e maturare assieme.
Sentiremo ancora parlare di loro e del loro albero musicale che sa regalare emozioni.
Parlare di radici senza essere banali: questi sono i Lennon Kelly.