The Hollyhocks – Pop culture (TDMC Records)

Cover accattivante e simbolica che lascia dietro di sé tutti gli anni 80 ripresi però con puntiglioso savoir faire e mistica energia dai 4 torinesi “The Hollyhocks”.

Conosciuti in rete, dal 20pop-culture-the-hollyhocks09 fanno della rielaborazione new wave la loro nuova strada e il loro punto di svolta.

Una commistione di romanticismo decadente abbracciato da chitarre pazze e velocissime coronate da spunti vivi e roboanti, non catalogabili per genere e fascia d’utenza.

Tutta la musica è uguale e nessuna musica è uguale potrei dire, si perché la giovane band etichettata dai più come seguace troppo diretta di un filone ormai scomparso, a mio avviso proprio in questa prova affila gli artigli per arrivare alla meta.

Canzoni accattivanti dai ritornelli orecchiabili, parti di sintetizzatori molto calibrate e sinceramente un mood che suona superiore alla media di gran parte dei gruppi di genere.

C’è del nostalgico nella voce di Mattia Pafundi, quell’insostenibile voglia di creare nell’incompleta assurdità della vita.

Una capacità degna di nota è la spensieratezza e l’istintività di tutti e 9 i brani che in meno di mezz’ora fanno battere il ritmo e perdere la testa.

Già il singolo “Drowning Boulevard”  ne è l’esempio fino alla bellissima “Ocean” che chiude un degno esordio.

Non è da tutti comporre musica e ancora più difficile è far ballare, rimanendo indipendenti, con la propria musica, questo però è il caso dei torinesi “The Hollyhocks” che miscelano un suono esplosivo con la leggerezza della giovinezza.