Soulspirya – Stay Human (SlipTrickRecords)

Anfratti gotici che lasciano il segno in contemporanea allo spegnersi del sole, perpetuando le ombre in mobilità apparente, in stato accecante e confusionale, dove le onde del mare si appropriano del tempo rubato, donando calore e intensità a questa prova che sa di alternative studiato e calibrato, la solitudine centrale dell’essere umano e la continua ricerca di nuove sperimentazioni sonore.

In bilico tra Lacuna Coil, Portishead e Muse dei primi dischi il duo veneziano prosegue la ricerca di nuove abilità compositive che si possono ascoltare lungo le undici tracce dell’album, dando maggior risalto ad un’internazionalità di spicco pronta ad entrare prepotentemente in territori inospitali, rendendo il tutto una via di fuga verso una casa che ancora  stiamo cercando.

I testi esistenziali si fanno appiglio al colore seppia oscuro di un’immagine in dissolvenza e già dal primo pezzo We are coming  i nostri affrontano in totale libertà il loro entrare di diritto verso terre che ci appartengono, che fanno parte di ognuno di noi, creando quel connubio musicista/ascoltatore che permette di proseguire l’ascolto con attenzione, passando per riuscitissime The tunnel, Fading away, We will be alone fino al finale di The night before.

Un disco che racconta la solitudine dell’essere umano, lo fa toccando le aspirazioni dell’anima e quei muri che inevitabilmente ogni giorno troviamo davanti a noi, lo fa con rispetto verso il mondo ingabbiando quella solennità tipica di un genere che via via ci si ritrova a combattere per uscirne vivi, ancora una volta, come quelle onde del mare, laggiù all’orizzonte, tra uno scoglio silenzioso e la luna che governa le maree, quasi ad essere la padrona della notte: l’essere umano e il suo lato oscuro, l’essere e l’oscurità.