Calvino – Gli Elefanti (DischiMancini)

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Calvino è esperto sognatore che dopo la prima egregia prova, già recensita sulle nostre pagine, dimostra di avere appreso molto sfruttando quel pizzico di arrangiamento in più che non guasta per dare al nuovo disco un aspetto di imminente impatto e sapiente capacità di espressione.

Niccolò Lavelli si concede e si racconta, tra storie affascinanti e stralunate, tra memorie e fotografie legate al tempo, legate al ricordo, legate a se stesso, ma non solo: racconta attraverso un immaginario tutto suo un mondo fatto di creature eleganti e arcane, passeggere e sagge.

Gli elefanti cha appaiono nel suo nuovo album portano un segreto che solo chi riesce a guardare da vicino potrà scovare e solo chi si farà astronauta sarà in grado di perpetuare in un moto infinito la conoscenza in disincanto di costruzioni sonore dirette, semplici, ma nello stesso tempo profonde.

L’uso di soli strumenti vintage consegna alla prova un sapore di retrò, Wurlitzer, Rhodes, Minimog piuttosto che ampli come il Fender Princeton e elettroacustiche come la mitica Guild Starfire V, una musicalità quindi che prende corpo, che riesci a percepire come solida, tangibile e piena come non mai: elegante contrapposizione alle freddure della nostra epoca.

Testi moderni quindi con un suono del passato partendo con L’amaro in bocca e via via fino all’ultimo pezzo Nuovo mondo, senza mai perdere di vista l’orizzonte, senza mai perdere di vista il traguardo finale.

Un disco maturo, che dona ad ogni ascolto una meraviglia diversa e sa conquistare anche i palati più esigenti grazie alla spontaneità e alla naturalezza che con Calvino non manca mai.