Pasquale Demis Posadinu – S/t (Desvelos)

Cantautore atipico sardo che estrapola la tradizione e la proietta nei nostri anni, aggiungendo un’elettronica che concilia e riempie, un utilizzo cospicuo di sintetizzatori che si innestano immancabilmente in testi che parlano di Noi, che parlano delle nostre speranze e aspettative, che parlano dei giorni che prima o poi cambieranno.

Il colore del mare a farla da padrone, si perché i testi sono delicati, ma sanno trasformarsi in parole impetuose capaci di cambiare in profondità gli abissi delle nostre coscienze e farci comprendere che tutto poi non è come sembra, è un cantautore che ci allena a guardare oltre, in cerca di speranza, in cerca di nuove attracchi nei porti dei nostri sogni, senza però dimenticare di porci davanti la realtà, quella dura realtà che ci fa tenere in vita.

L’approccio diretto è coadiuvato dalla produzione artistica di Giovanni Ferrario opportunatamente dispensatore di idee e capacità conoscitive fuori dal comune che rendono l’ascolto ancora più intrigante e capace di suscitare stati emozionali vivi e sinceri.

Dieci pezzi quindi che mescolano la realtà alla ribellione, notevoli brani quali musica TV passando per Michela o Più vecchi di Guccini a disegnare una dimensione in cui le nuove leve musicali crescono tra una bellezza omologata, senza più apporto originale, perdendo quella linfa vitale di protesta che caratterizzava i grandi degli anni passati.

La bellezza quindi che si perde e con la luce dobbiamo ritrovarla, un disco che affonda le proprie unghie dentro al substrato culturale di ognuno di Noi e cerca con inossidabile tenacia di trovarci qualcosa di buono e autentico.