Suoni disincantati per l’esordio della cantautrice romana Barbara Bigi in arte Barberini, per un disco che fa della poesia cantata in italiano una propria arma di sfogo e facile appeal ad intessere canzoni da cameretta che ben si estendono nel salotto sognante fatto e creato per l’occasione dalla nostra in un vortice di emozioni che riempie gli ambienti curandone i minimi dettagli e pesando la voce, pesando le rime in un accenno sussurrato che nel bisogno estetico diventa solitario abbraccio per il tempo che verrà. Barberini racconta della nostra vita, racconta di immagini e di fotografie sfocate di un tempo lontano, ma parla anche da vicino al nostro cuore, parla con costanza dell’alienazione e del ritornare in qualche modo alla scoperta della semplicità in canzoni che sono emblema del pop d’autore che conquista da L’ultima notte passando per il singolo Le cabriolet fino a convogliare l’energia rimasta in Titoli di coda per una prova dal sapore d’altri tempi, ma così umana e reale da riuscire sempre e comunque a stupire.
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Filippo Dr.Panico – Tu sei pazza/Edizione Deluxe(Frivola Records)
Tempo fa avevo parlato dell’ufficiale Tu sei Pazza in questi termini:
Un disco spiazzante dalle sonorità semplici e un’attitudine punk da primo della classe che sfrontatamente cantando in italiano ci racconta di amori non corrisposti, di amori perduti, un disco sull’amore insomma.
Non quell’amore però da carta patinata e nemmeno quello che si fa raccontare nei diari segreti adolescenziali, questo è un amore da ring, un amore che si consuma e lotta per sopravvivere, dietro alle apparenze, dietro alla scia di vapore che ci ingloba, mentre tutti gli altri stanno a guardare, disinteressati, svogliati, accomunati per nulla dall’intento finale.
Quello di Filippo dr.Panico è un disco dal carattere forte e deciso, con frasi ridondanti e ripetitive, segno dei tempi, segno di un concetto ossessivo, gridato e snocciolato mentalmente; Filippo ci consegna le istruzioni per l’uso, quelle da scatoletta dei medicinali, quelle da buttare per seguire l’istinto, a Filippo sostanzialmente non frega niente di come andrà questa sfida, lui tenterà in tutti i modi di viverla e questo basta.
L’edizione Deluxe regala sorpresine per tutti coloro che vogliono scoprire il mondo di Filippo nella sua per così dire completezza, anche se di completezza non possiamo parlare, ci sono diversi adesivi all’interno del plico, un poster, il libretto straordinario delle sue mitiche poesie ormai stra consumato da un po’ e in procinto di mietere vittime a dismisura sempre e comunque e il disco vero e proprio che si completa con una serie di canzoni, presentate dall’amica Mica che proseguono la ricerca sonora un po’ punk riadattata ad un cantautorato multiforme che nella finale Situazioni in altissimo male mare dà il meglio di sé e dona alla proposta una visione d’insieme altamente contagiosa che non smette di stupire anche dopo numerosi ascolti.
Igor Pitturi – Vesto Male (Frivola Records)
Igor Pitturi è il cantautore del chissenefrega, assolutamente indifferente alla fama e al successo, il nostro tenta nell’impresa di dare un senso nuovo alla forma canzone, in modo ironico e divertito, lasciando parlare di se grazie ad un linguaggio colorato e fiorito, in cerca di un posto nel mondo, con umiltà e capacità di domandarsi se tutto questo intorno abbia un senso.
Vesto male è appunto la summa di questa ricerca, è il concretizzarsi, grazia e due parole, di un mondo voluto e cercato, di un percorso che lo vede al fianco dei conosciuti Filippo Dr Panico e Matteo Fiorino, che per l’occasione si prestano alla costruzione sonora di questa sgangherata opera di riconoscimento, una piccola opera che parla di svuotamento di ideali nella nostra società e di quella ricerca sarcastica del bene nel più vicino male.
E’ meglio non prendersi troppo sul serio, è meglio vivere la vita attimo dopo attimo, le emozioni verranno e noi saremo diversi, capaci ancora per una volta di assaporare il meglio che arriverà; con piglio romantico e sbarazzino il nostro intraprende un viaggio chiamato vita che lo identifica nella massa e lo rende viaggiatore idealizzato del nostro tempo.
Filippo dr.Panico – Tu sei pazza (Frivola Records)
Un disco spiazzante dalle sonorità semplici e un’attitudine punk da primo della classe che sfrontatamente cantando in italiano ci racconta di amori non corrisposti, di amori perduti, un disco sull’amore insomma.
Non quell’amore però da carta patinata e nemmeno quello che si fa raccontare nei diari segreti adolescenziali, questo è un amore da ring, un amore che si consuma e lotta per sopravvivere, dietro alle apparenze, dietro alla scia di vapore che ci ingloba, mentre tutti gli altri stanno a guardare, disinteressati, svogliati, accomunati per nulla dall’intento finale.
Quello di Filippo dr.Panico è un disco dal carattere forte e deciso, con frasi ridondanti e ripetitive, segno dei tempi, segno di un concetto ossessivo, gridato e snocciolato mentalmente; Filippo ci consegna le istruzioni per l’uso, quelle da scatoletta dei medicinali, quelle da buttare per seguire l’istinto, a Filippo sostanzialmente non frega niente di come andrà questa sfida, lui tenterà in tutti i modi di viverla e questo basta.