Frank Sinutre – 200000000 Steps (New Model Label)

album 200.000.000 Steps - Frank.Sinutre

Il numero dei passi che l’uomo compie mediamente nella vita. Cinque giri della terra. Il numero di passi che forse ci accompagnano da qui al futuro in una dance floor concentrica in un’Era dove le distanze sembrano sempre più abissali, dove, da lontano, possiamo solo dirci addio. I Frank Sinutre ritornano con un disco di elettronica ballabile in una convincente e umana rappresentazione di modernità fatta persona. Dieci tracce elettroniche che infiammano e persistono nell’etere grazie ad un’armoniosa interscambiabilità di Air e Chemical Brothers che entra di prepotenza in tutto il disco. Dalla title track fino a Franco cerca un’ora passando poi per All has gone, God bless big bang, Scolapasta i nostri cercano ironia e creatività nella loro sperimentazione sonora intrecciando velata disillusione e grande capacità compositiva. Un insieme di prerogative necessarie per affacciarsi in questa strana vita che avanza.


Frank Sinutre – The boy who believed could fly (New Model Label)

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E’ un tuffo elettronico artigianale, è l’istantanea che raccoglie l’attimo e consente all’ascoltatore di fare un fermo immagine imminente e nel contempo stratificato dove i particolari e le sfumature sono accentuate da reprise sostanziali e sostanziosi e dove l’aria di fondo permette di sfidare la gravità verso nuovi limiti e mondi sempre più lontani. Il nuovo lavoro certosino dei Frank Sinutre è un disco elettronico, ma nel contempo è anche un disco d’atmosfera che riesce a racchiudere la potenza espressiva di Moby con l’idea di movimento circolare di band come Air per un suono d’insieme di notevole caratura capace di esprimersi lungo tutte le dodici tracce del disco e non ha paura di osare, anzi, al suo interno racchiude proprio quel bagliore sfrontato di poesia sonora che in questo insieme ben delineato di brani trova il suo punto di sfogo. Ascoltare ora i Frank Sinutre è un po’ come fare un salto da un grattacielo accompagnati solo da un ombrello, è lo sfidare i nuovi mulini a vento della nostra società è il ritrovare se stessi all’interno di un circuito elettronico che vibra attese infinite.