Crayon made army – Flags (Autoproduzione)

I Sigur Ros sbarcano in Italia, si accomodano e prendono casa in quel di Terni; sul serio i Sigur Ros qui in Italia? No scherzetto stiamo parlando dei Crayon made army che portano avanti da un bel po’ di tempo la loro vocazione per sonorità islandesi e derivate, avendo in comune con il gruppo di Jonsi la capacità espressiva di abbandonarsi lungo i flutti gelati di un freddo inverno e scaldando l’anima grazie alle numerose sfaccettature che riescono a dare alla loro musica.

Questi tre ragazzi sono un esempio anomalo italiano di come si può fare musica in modo più che ottimo direi, pur essendo nati nella penisola dell’indie pop senza senso a cui ci stiamo abituando fin da troppo tempo.

I nostri si concedono a melodie eteree condite qua e la da sprazzi di vivacità sonora dove la musica prende il sopravvento e si lascia rincorrere fino a scoprire nuove realtà, nuove dinamiche da assaporare.

Un disco che parla di luoghi dal mondo, di quei luoghi che si fanno esemplificazioni dei quattro elementi, numerose sono le composizioni che parlano direttamente e indirettamente di questi, lasciando l’ascoltatore in un vortice di sensazioni che impressionano e fanno comprendere la caratura e levatura non solo tecnica del gruppo.

Abbracciando stili ed elettronica dosata, i nostri assaporano punte di The Album Leaf e Radiohead passando per Bjork e la pazzia dei Mum.

Un gruppo che ha pieno diritto di entrare tra le migliori proposte del nostro panorama musicale, tenendo un occhio incollato fuori dai nostri confini alla ricerca di un canale perfetto dove far scoprire la propria musica.