Fallen – When the light went out (ROHS! Records)

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L’inesauribile Lorenzo Bracaloni, in arte Fallen e The Child of A Creek non smette di stupire nella creazione di stanze ambient sulfuree e materiche, introspettive e concettualmente oltre la realtà. Il suono di Fallen, qui più aperto e meno oscuro, si alterna al bisogno essenziale di concedere spazi ad aperture sonore che incontrano desertiche visioni, sogni ad occhi aperti. Sintetizzatori stereofonici conquistano l’ascoltatore attraverso rapide visioni di paesaggi che dal crepuscolo si fanno alba. Un’alba radiosa e definita. Un’alba capace di veicolare sensazioni ed emozioni che sembrano l’opposto del titolo veicolante When the light went out. Fallen con questa prova sa costruire concetti e architetture, meraviglie che si ottengono lasciandosi trasportare, lasciando intravedere luce oltre l’oscurità. Prodotto in tiratura limitata, in cinquanta copie, la nuova fatica di Fallen è un andare oltre la vita che ci appartiene. Uno scoprire futuri possibili. Futuri sostenibili e commoventi nella loro disarmante semplicità.


Fallen – Tout est silencieux (Triple Moon Records)

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Ulteriore aggiunta nella sterminata discografia del già conosciuto The child of creek per un disco davvero intenso e nel contempo silenzioso che accompagna l’ascoltatore a riacquistare una pace interiore grazie a composizioni che nelle tastiere trovano il loro punto di ingresso metafisico dando vita ad elucubrazioni sonore dall’impatto onirico e sensoriale. Campagne sterminate a perdita d’occhio e quell’esigenza quasi mistica di ritrovare qualcosa che abbiamo perso, qualcosa che non sapevamo di avere, ma che inevitabilmente resta ancorata all’interno del nostro venire al mondo. Tout est silencieux esce in tiratura limitata, un album che vede una sorta di evoluzione nel panorama discografico del cantautore/compositore, un album che assapora la notte e i pensieri tumultuosi di un sogno da percepire, un sogno da prendere in mano inglobato nel nostro io attraverso in cinque sensi. Fallen costruisce materia giorno dopo giorno con una sorta di eleganza intrinseca davvero efficace; sei tracce in cui perdersi e lasciarsi andare lungo i fiumi che portano alla luce lontana. 


Fallen – Ast/Glimpses (Time Released Sound /Cathedral Transmissions)

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Doppia recensione per dischi usciti in tempi diversi, ma che in qualche modo creano un intreccio perennemente costante tra di loro in un sodalizio comune che vede il nostro Fallen, progetto sperimentale e alquanto interessante, continuare l’ascesa e la discesa verso confini sempre più inesplorati in territori al limite e capaci di intessere le trame di un quadro complesso e ricco di rimandi alle architetture cerebrali interne al nostro io. Se Ast ammira la città da Risultati immagini per fallen glimpsesspettatore interiore cogliendo le sfumature del caos e raggruppandole in una musica che si perde lontanamente a vista d’occhio, ma che conquista nell’immediato, Glimpses disegna parallelismi necessari con la natura circostante aprendo la strada a terre desolate, ma piene di bellezza ed energia, recuperando suoni ambientali primitivi ed eterei, per un disco che indissolubilmente si unisce al precedente pur mantenendo una certa originalità di fondo e diversità sostanziale nell’incedere di suoni e creando un’atmosfera alchemica, fantastica, quasi sovrannaturale. La capacità del nostro sperimentatore sta nell’assemblare, da bravo artigiano della mente, l’interno e l’esterno di tutto ciò che ci circonda. Queste due ottime prove ne sono l’esempio, due dischi  concentrici capaci di perpetuare l’esigenza costante di dare un senso continuo ad un percorso che non ricerca le mezze misure, ma che piuttosto livella gli ingranaggi, oliati da tempo, di un unico grande amore per l’arte a tutto tondo. 


Puoi ascoltare tutto qui:

https://thechildofacreek.bandcamp.com/

 

The child of a creek/Fallen – Secrets of the moon (PSYCHONAVIGATION RECORDS)

Eccolo qui di nuovo a ricreare colonne sonore senza tempo, aggiungendo un nuovo nome enigmatico a definire il tutto in parte sospeso tra sapori di terra d’Albione musicata in sonorità cosmica degna di qualsivoglia film epocale che non stanca, ma che si fa essenza e sottofondo per i nostri viaggi interstellari.

Un sapore etereo che colpisce per freschezza contrapposizione sonora Enoiana che potrebbe benissimo concedersi di dare un senso, di dare un colore allo spazio che lo conserva, quasi fosse un messaggio da lanciare in orbita, nell’oscurità più totale, malinconie sonore e stroboscopiche relegate al nulla che avanza e che attanagliano senza delineare, ma dando un senso totale solo nell’ascolto completo dell’intera prova.

I segreti della luna noi non li conosciamo e mai forse li conosceremo, questo disco però è il mezzo che ci permette di ammirare la bellezza ignota di questo satellite, coinvolgente, dissacrante e splendido nella sua infinita grandezza.

Opera d’arte naturale che ha ispirato ed ispira poeti, scrittori e musicisti; pezzo indissolubile legato al nostro io.

Il viaggio parte e noi siamo a casa tra splendide evocazioni, fino alla fine del mondo, unico punto di partenza per vedere il tutto in un modo diverso, tra orchestrazioni Zimmeriane e savoir faire di musicista d’eccellenza.