Fabio Cinti – La voce del padrone/Un adattamento gentile (Private Stanze)

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Archi proiettati a ricoprire di sedimenti lunari un disco che brilla di luce propria e costruisce impalcature spogliate di ogni orpello per mostrare corpo e anima d’importanza scaturita in un Battiato pop che come quadro risplende nel tempo, oggi più che mai. Fabio Cinti con questa piccola perla dal gusto sovra estetico vince il Premio Tenco duemiladiciotto nella categoria Interprete di canzoni. Un album che riprende di pari passo l’essenzialità di un insieme di brani che hanno fatto la storia della musica italiana per come la conosciamo. Il nostro si trova a proprio agio nel ricoprire di un qualcosa di indispensabile una musica magnificamente popolare. La voce rimanda facilmente al maestro siciliano e gli arrangiamenti curati per una sessione d’archi e pianoforte costruiscono atmosfere oniriche che guardano lontano, riempiendo di bellezza continua corto circuiti e vuoti siderali.  La voce del padrone, Un adattamento gentile è prima di tutto una prova di coraggio che riscopre, nell’unicità, la purezza di un momento che non tornerà più. 


Fabio Cinti – Forze Elastiche (MARVIS LabL)

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Forze elastiche è una prova che si affaccia sul mondo, è il sapore del lontano mirare un’attrazione verso un qualcosa di ingovernabile, ma allo stesso tempo vicino, strutturato e contestualizzato in una realtà grigia e plastica dove le correnti ascensionali mirano inevitabilmente all’alto e dove i substrati di coscienza intercorrono qua e là disegnando fiumi di parole in attimi musicali che si fanno intermezzi programmati e studiati, a ridare apertura mentale ad un’opera che ha il sapore anacronistico dei grandi album del passato, di quelle pietre miliari che si ascoltano attentamente e permettono di entrare nelle armoniche stanze esplorative per ogni spazio di vita vissuta, per ogni frammento di grigia fotografia rivisitata ad arte, regalando emozioni incontestabili e pure, grazie anche alla presenza di Paolo Benvegnù in veste di produttore artistico dell’intero album e grazie anche alle preziose collaborazioni, in brani raffinati e concentrici, di Nada, The Niro, Alessandro Grazian, Irene Ghiotto, Massimo Martellotta, Carlo Carcano, Giovanna Famulari, Matteo Panetta per un disco che affascina già con l’apertura Io Milano di te per passare a canzoni che fanno da contrappunti introspettivi ricordando il Battiato migliore in La gente che mente per scendere giù in un vortice legato ai ricordi: un estroso approccio brano/intermezzo che si lega con il vissuto e la comunicabilità metodica che Fabio vuole consegnare agli ascoltatori lasciando al gran finale sussurrato, registrato al Teatro Civico di Schio, in provincia di Vicenza, la consapevolezza di comprendere quegli spazi infiniti di luce su di un palco chiamato universo.