Entropia – Tales from Oumuamua (Eclectic productions)

Entropia, “Tales from Oumuamua”: recensione e streaming

Oggetti spaziali parzialmente identificati ricoprono l’etere intorno di suoni a profusione in galassie interiori. Suoni che si mescolano con uno strumentale sempre acceso rendendo fedele un senso di vuoto assoluto che si respira nel nostro nuotare tra le stelle di questo tempo. Il nuovo degli Entropia racchiude segreti inalterati che si protraggono verso l’infinito. Un album di pura concezione ambientale dove la sperimentazione è di casa e dove il bisogno di comunicare attraverso nuovi linguaggi è vivo e interiorizzato nella complessità della vita moderna. Un album spaziale questo. Un insieme di brani in grado di portare l’ascoltatore in un altro mondo grazie ad una concezione artistica che diventa avanguardia proprio quando la trasformazione del suono prende piede attraversando il vortice della coscienza e ottenendo, come risultato, un trip emozionale altamente contagioso.


Entropia & Vera di Lecce – Fragments (Eclectic Productions)

Streaming: Entropia & Vera di Lecce - Album - Fragments (Indie,  Elettronico, Alternativo)

Suoni suadenti e notturni capaci di calpestare la notte più nera a cercare nel buio un punto di contatto con qualcosa che non c’è all’interno di visioni jazz scandite da improvvisazioni e una base di trip hop elettronico contagioso e concentrico. Oniriche visioni quindi addensano l’eternità creata attraverso un EP costruito ad arte che persevera all’interno di un cubo che catalizza movenze e non lascia scampo. Frammenti. Pezzi di cuore. Pezzi di noi incisi sulla carne e nel desiderio di condensare amplificazioni con l’eternità sempre densa di movenze, sempre densa di spazi da ricercare. Fragments è un disco complesso. Abbraccia diversi generi e da questa commistione riesce a ricreare magicamente dei mondi paralleli su cui costruire la nostra piccola parte di esistenza.


Entropia – October is coming (Eclectic Productions)

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Contaminazioni di genere per parlare in modo indissolubile di qualcosa che cento anni fa e che ancora oggi possiamo definire storia. La Rivoluzione d’Ottobre raccontata in musica attraverso i tribalismi concentrici di un rock impastato all’elettronica mai banale in sostanziose riprese che si fanno narrazione per Entropia in una discesa concettuale e paradigmatica di un periodo ben definito e che ha scosso masse intere nel raggiungimento di un ideale culturale sperato e mai del tutto compreso. Con October is coming i nostri entrano di prepotenza all’interno di una rivoluzione che è stata anche di tipo concettuale, una rivoluzione culturale e qui riprodotta seguendo una sorta di dettami post moderni a ricreare una musica che si lega al filo rosso della memoria, al filo rosso del tempo in evoluzione. Sono quattro pezzi per quattro momenti, un concept studiato a tavolino che procede alla velocità di un treno da The great war, fino a The winter palace in October, passando per Revolution in February e The April Theses in suite eterogenee davvero originali e ammirevoli per un’opera che sembra raccogliere il fulcro principale del proprio significato intrinseco all’interno di una sonorizzazione cinematografica di un’epoca non così lontana.