Don Antonio – Lacosta (Crinale Lab)

Fondatore dei Sacri Cuori, Antonio Gramentieri, in arte Don Antonio, ci regala una prova emozionale dove la destrutturazione della forma canzone diventa punto unico e invitante per dar vita ad una consequenzialità di intenti che si sviluppa all’interno di un’introspettiva semplicità che colpisce per immediatezza, coraggio e forte senso della prospettiva che diventa ricerca inusuale e minimale del nuovo che verrà. Sono le radici che fanno la differenza, il bisogno di raccontare, attraverso la musica, una terra devastata da questo tempo. La sensazione, per l’ascoltatore, di essere parte di un tutto, di un qualcosa che via via sembra definirsi, una messa a fuoco sincera, unica e disponibile che diventa narrazione dell’umano a costruire certezze nell’indefinito universo in cui viviamo. Brevi pezzi, frammenti, tracce di ciò che è stato, un omaggio ad un’esistenza che si fa accoglienza composita nel ridefinire un equilibrio interiore, uno stato di bellezza da perpetuare.


Don Antonio – La bella stagione (Santeria)

Un tempo per seminare, un tempo per raccogliere. Un tempo per guardare gli uccelli alzarsi in volo, un tempo per vederli tornare. La bellezza che si respira nel concentrato autoriale di questo disco è sinonimo di qualità perpetua in grado di attraversare lo spazio per come lo conosciamo ad intrecciare vite e sedimenti all’interno del nostro essere reali. Il disco di Don Antonio, all’anagrafe Antonio Gramentieri, già leader dei Sacri Cuori, riesce a condensare fugacità e concretezza cercando di interpretare gli stati d’animo post pandemia ripartendo da un’intimità mai celata, piuttosto sussurrata, avvolta, calda, rassicurante. Un ritorno quindi alle radici e agli affetti per un album fatto di speranza e bisogno di appartenenza. Un insieme di tracce che diventano impronte sulla strada verso casa. Da Acceso fino a Le prime stelle della sera passando per il singolo Batticuore, la riuscita title track, Lo stesso, Distanza il nostro riesce a creare un disco sincero e in stato di grazia che trova nel cantato una forma liberatoria e coraggiosa nel dipingere questo tempo.