Di noi stessi e altri mondi – Tutto lascia traccia (Autoproduzione)

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Post- rock che accarezza la poesia e tenta, con capacità espressiva davvero unica, di rimembrare parti di un mondo in decomposizione sospingendo la bellezza all’interno di un ciclo vitale che si fa scoperta e brucia l’abbandonato per dare all’ascoltatore un senso di straniamento perpetuo e utile a riscoprire le parti mancanti di un corpo in via di definizione. Ritornano dopo sette anni i Di noi stessi e altri mondi, band proveniente dalla Lombardia che ha saputo raccogliere le intemperie di questo nostro tempo infame facendo decantare un’espressione musicale che va oltre il già sentito ricercando, nei versi, la chiave per dare nuova forma alla realtà. Luci e ombre, fragore e calma, passaggi simultanei con la coscienza e tanta capacità espressiva, sono gli ingredienti di questo Tutto lascia traccia, un album perennemente in bilico tra sogno e vita vissuta, a sedimentare attese e speranze. Un disco che inizia con Un mondo che brucia e finisce con Quel viaggiatore a segnare un momento necessario nel ritrovare la strada verso casa.