Day after rules – Innocence (Autoproduzione)

Il giorno dopo le regole sigilla una prova di coraggio che tocca ancora i fasti degli anni ’90 del punk rock dei Green day, degli Offspring e di tutto quel filone partito da lì e che ha invaso il pensiero degli adolescenti di quei tempi, tra voglia e bisogno di gridare la propria rabbia in contrapposizione costante agli altri generi che andavano per la maggiore.

I nostri con questo disco fanno capire di conoscere il territorio, di conoscere gli anfratti del tempo lasciato alle spalle e tutta questa energia indomabile è racchiusa in queste sette sporche, ruvide tracce; in un concentrato di follia che divaga nel nostro mondo a contatto con altri, dal sapore immediato, senza ingannare le apparenze, ma intascando l’effetto desiderato fin dall’inizio con Swamp per correre lungo i binari già conosciuti, ma solidamente interpretati nel raggiungere il finale lasciato a My innocence.

L’innocenza è il bambino dentro di me, in balia di ciò che verrà per un suono colmo e carico, diretto e che fa di questa immediatezza una carta vincente per questa band che ha saputo ridare al passato un amarcord meritato.