Anhima – La cruna dell’ago (Autoproduzione)

La rock band fiorentina colora il mondo di sostanze mutevoli aggrappate ad un classic rock all’italiana dotato di un substrato notevole e composto da testi eleganti e veritieri, che si affacciano alla vita come un pugno allo stomaco e costringono l’ascoltatore a tenere l’orecchio teso all’intero disco, tra sali scendi emozionali e compressi in multiformi distorsioni che ben si amalgamano alla base ritmica, grazie anche alla presenza di quattro musicisti capaci e coadiuvati, per l’occasione, dagli arrangiamenti efficaci di Fabrizio Simoncioni: una firma di solidità nel panorama della musica italiana.

Gli Anhima intascano una prova che è prima di tutto narrazione in grado di coinvolgere, una musica che alza il tiro grazie alle parole di Daniele Tarchiani, un rocker puro che si consuma e si dona, riuscendo ad attaccarsi alla vita grazie ad un cantato ispirato e mai banale, vero punto di forza di un gruppo che include, come marchio di fabbrica, la propria solidità granitica, per pezzi che entrano in testa sin dalle prime battute con Accogli il dolore: canzone che rincorre i giorni andati a male tra le solitudini dell’anima e i pensieri in divenire.

Ecco allora che l’amore entra in campo donando vivacità acriliche ad ogni singola nota, Un cuore che vola ne è l’esempio, per poi passare a racconti di vita contemporanea su Umanoide web, senza tralasciare la riuscitissima e meravigliosa Tutto il mondo è paese in un continuo affacciarsi al nostro pianeta osservandolo da vicino, per captare i suoi rumori e le sue esigenze; dieci tracce di puro rock per i nostri, dieci pezzi che convincono a cascata segnando una nuova strada da percorrere.