Dadamatto – Canneto (Autoproduzione)

Nel nuovo dei Dadamatto c’è una potenza controllata e aleatoria sempre lì lì sull’esplodere ad innescare nella mente di chi ascolta visioni ultraterrene che si fondono con la campagna, con il vivere di ogni giorno, in un forsennato apprendere e veicolare la quiete che ripara, consola, seduce e ama. Canneto è tutto questo, un disco di sette canzoni che convincono già dalla apertura della title track che si svolge e coinvolge attimi di beat analogico impresso nella mente di qualche decade fa fino ad arrivare alla sostanza materica di pezzi essenziali come Impero, Sperma, Zanzare in una psichedelia sfiorata che abbonda nel cantautorato sempre in tiro che non abbandona la questione poetica, ma piuttosto ne fa punto di forza per comunicare un disagio. Canneto è il profumo di un giorno nuovo, di qualcosa da imparare, di una ricerca continua fuori dalle mode intrinseche e contagiose, il disco dei Dadamatto è impatto per la mente e per l’anima prima di tutto, è un circoscrivere la realtà in uno spazio ben definito che guadagna attimi di vita proprio dove la vita sembra essersi esaurita.

Dadamatto – Rococò (La Tempesta International)

dadamatto rococò

Quarto disco per i Dadamatto che con il loro post prog indie pop si concedono di creare meravigliose armonie uscendo dagli schemi del già sentito e marchiando abilmente il loro futuro con un sigillo che ben pochi sapranno imitare.

Questo è un disco complesso, ricco di sfumature e di controtempi che allegramente si prendono il giusto tempo per incasellare testi ironici e taglienti con altri più meditativi e portatori di un modo di scrivere che garantisce una continuità espressiva a dir poco travolgente.

Si snocciolano tranquillamente argomenti di elevata cultura metafisica come Pluridimensionalità per rendersi conto poi che tutto ciò che di più grande abbiamo sulla terra è l’amore per la persona cara o l’amicizia che va oltre il vissuto come in Insieme.

Si canta l’amore anche in Marina e si tende all’infinito sia con il Prologo che con l’Epilogo, formando quel cerchio che non viene spezzato e tantomeno viene a scalfirsi, tanto è ricca di sovrastrutture questa musica da far impazzire anche il più cervellotico degli ascoltatori.

Ecco perché possiamo leggere il tutto su più piani, c’è chi si accontenta dell’ilarità, c’è chi della profondità altri che apprezzano l’approccio di tastiere in improvvisate sonore.

Un disco carico, ricco e di per sé pieno di quella attitudine genuina e sicura tipica dei grandi e veri gruppi della penisola.