Cristina Meschia – Inverna (Regione Lombardia)

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Radici che si fondono a ricoprire di terra canzoni che fanno parte della tradizione estrapolate per l’occasione attraverso canti d’amore e di coscienza che scavano a fondo e incontrano la poesia, la nostalgia, la chiave di lettura per questo e altri mondi moderni. Cristina Meschia riprende brani che hanno fatto la storia della Lombardia e li rivisita in chiave folk con un pizzico di jazz, un lavoro importante che trasforma i brani popolari in qualcosa di vicino alla nostra contemporaneità senza dimenticare origini e vissuti di una realtà che porta con sé le ferite e le gioie di un passato non troppo remoto. Dentro a Inverna c’è Enzo Jannacci, Nanni Svampa, i canti delle mondine, le ballate pregne di nostalgia, ma c’è anche speranza e bisogno di comprendere partendo da ciò che ci portiamo dietro le spalle, da ciò che ci portiamo nel cuore. Nove canzoni che fondono contemporaneità e tradizione, nove pezzi che non portano con sé la polvere del tempo, ma piuttosto il colore vivido di un’epoca da riscoprire. 


Cristina Meschia – Intra (IRD)

Lavoro sopraffino e incoraggiante questo di Cristina Meschia che riesce a coniugare il cantautorato folk delle radici con il jazz intimo ed elegante, una musica per luci soffuse a disegnare la scena e una sola voce a inglobare pensieri del tempo che fu, in un sodalizio tra dialetto e italiano che ben si esprime in questo album fatto di realtà e di immaginazione; storie, racconti, aneddoti che si dissolvono nella notte dei tempi per entrare con delicatezza nel vivere di ogni giorno, penetrante bisogno di narrare le cose semplici, quelle che per noi sono anche le più belle per quindici tracce che vedono l’avvicendarsi di nomi come Luca Alemanno e Gabriele Evangelista al contrabbasso, Alessandro Di Virgilio alla chitarra, Dario Terzuolo al flauto, Jacopo Albini al sax, gli Aether Quartet agli archi e Federico Sirianni in veste di cantautore.

Pezzi che si prestano al ricordo collettivo per un’esigenza di stringere la mano a tutto ciò che è stato, preservando solo le cose migliori e incoraggiando il futuro ad andare avanti seguendo una strada in grado di renderci partecipi di un tutto in continuo e mutevole cambiamento; grazie a Cristina, ora, questo è possibile, sulle orme della Laquidara, la nostra, ci prende per mano creando ponti immaginari tra anime erranti.