fatsO – On tape (jazzhausrecords)

Abbracciare il tempo che passa seduti a guardare su di una panchina di legno i viandanti assonnati al calar della sera che tornano dal lavoro e si fanno compagnia respirando la stessa identica aria: l’aria della Colombia.

 Vapori sulfurei della notte che avanza e capacità di dominare la scena lounge in prospettiva, oltre i luoghi comuni, ma personalizzando e contaminando un blues sopraffino con un jazz d’annata ricco di sfumature che incontra il cantautorato di Tom Waits e Joe Cocker passando per gli estinti, ma sempre nel cuore, Cousteau.

I fatsO hanno le carte in regola per far diventare una grande metropoli come Bogotá, in qualcosa di conosciuto, di essenziale, alla portata dell’uomo, sono capaci di penetrare la scena e rinvigorire il tempo perduto, scavando in profondità per cercare l’essenza nell’anima della musica, senza chiedere riscontri commerciali, ma lavorando duramente per raccontare le immagini di un popolo, l’essenza stessa di un movimento verso il bello, verso ciò di cui abbiamo bisogno.

Ecco allora che i pezzi si sciolgono lentamente, tra le luci soffuse di un locale in penombra; il silenzio costante di un’esigenza in divenire e l’ambizione di ricostruire qualcosa di vero nel caos di ogni giorno.

Doctor Krapula – Viva el Planeta (Star-Arsis, Discos Intolerancia, Pop Art , Bombea Discos)

Qui su IndiePerCui delle volte arrivano delle cose molto strane, delle cose che nemmeno ti aspetti, che ti fanno aprire gli occhi al solo pensiero di poter recensire gruppi di fama mondiale come i Doctor Krapula.

Colombiani e presenti dal 1998 questa band è riuscita nel corso del tempo ad accaparrarsi una fetta di pubblico sempre più vasta e riconoscente verso un genere che ti trasporta in un mare infinito fatto di azioni delicate, costringendoti a farti alzare dalla sedia per farti muovere e sognare.

Portbandiera di quel movimento artistico dell’America Latina e coadiuvati da amici di lunga data come Manu Chao, i nostri mescolano in modo sapiente il rock sferzante con lo ska e il reggae formando quella commistione generosa e di proptesta che nel corso del tempo ha saputo creare una  vera e propria rivolta musicale in barba ai politici corrotti e a i confini che non sono più confini.

Un disco che sa di libertà, che ti porta ad assaporare quella bellezza primordiale che è insita nell’uomo e nelle fattispecie nel mondo che tenta quotidinamente di insinuarsi dentro di noi, ma ci lascia basiti e il più delle volte incapaci al cambiamento.

Ecco invece che i Doctor Krapula rimescolano le carte in gioco, quasi fosse un divertimento per loro star sopra il palco e ci donano senza troppi sforzi un disco che racchiude gli elementi più importanti per questo periodo storico: protesta contro il potere, salvaguardia della natura, libertà.

Un disco da tramandare di padre in figlio per molte generazioni, anche quando non esisterà più il cd come supporto fisico, anche quando non avremo più fiato per gridare il nostro potere.