Lacero – C’era solo da aspettare (Codalunga)

C'era solo da aspettare

Sulfuree elucubrazioni che ricordano i migliori anni novanta in un concentrato di solitudine e abbandono che esce e si conficca nella carne e cerca di trovare il modo per uscirne senza però riuscirci. Lacero ci regala un disco che ricorda i Marlene Kuntz, i primi Afterhours e quel desiderio introspettivo di dare voce al grunge più intimo attraverso canzoni che parlano della nostra realtà e di tutta quell’ineluttabilità che inevitabilmente ci divora. C’era solo da aspettare si compone di dieci pezzi che costituiscono un’impalcatura solida capace di accennare ad una elettricità  mai così conclamata, ma pronta a creare sfondo, pronta a creare energia viscerale che non si risparmia. Nel disco di Lacero possiamo vedere la vita che ci scorre davanti. Possiamo leggere, nella sofferenza raccolta e racconta, la triste umanità che cammina sul filo dell’esistenza cercando un appiglio per non cadere nel baratro che ancora, forse, non ci appartiene.