Andrea Carri – Chronos (Psychonavigation Records)

Tempi dilatati, clessidre fermate dal tempo e dalla natura che fa germogliare anche il più piccolo strato di sementi lasciati riposare al sole di un nuovo giorno, quasi fosse una contemplazione mistica che riempie il cuore di silenzi che uccidono le parole.

Musica suonata con il pianoforte, l’armonia di Andrea Carri, il giovane pianista già passato nelle pagine di IndiePerCui, che con questa nuova prova, maggiormente orchestrata si lascia trasportare dalla costante ricerca di una via amalgamata da strumenti classici rivisitati in chiave moderna.

Andrea è un tipo da colonne sonore e si sente, simili ad altri per scelte stilistiche, lontano da altri per scelte di vita, un ragazzo che sa osare esprimendo concetti senza utilizzare parole, esprimendo speranze in un domani incerto.

In Present compare anche Perry Frank, compare e stupisce perché qui l’avanguardia incontra il classicismo, la continua osservazione di un tutto da punti di vista differenti, un’immagine che sfocata ricalca i colori dell’arcobaleno in vibrate armonie.

Si respira in tutto il disco le orchestrazioni di Kid A in Motion Picture Soundtrack, quella silenziosa armonia che ti pervade e ti rilascia lentamente un sapore da estasi continua.

Musica filiforme che si intreccia in modo esemplare in pezzi come Le parole che non ti ho mai detto, nella islandese Future  o in Music is eternity passando per il commovente finale di Dopo un raccolto ne viene un altro.

Il pianista ha fatto centro per l’ennesima volta confezionando un naturale proseguimento del cammino iniziato, un ragazzo da tenere d’occhio e da ascoltare raccolti nell’ultimo sole d’estate.