C’esco e i musicanti di Brahma – Mutazione/Profondità in superficie (Autoproduzione)

Parallelismi utopici che segnano il confine già dalla copertina trasfigurata e in mutazione, un passaggio essenziale per comprendere all’unisono una musica quasi orchestrale e fatta di entità sospinte a ricreare quel bisogno di trasformazione che non si sofferma ad un genere preciso, ma piuttosto è comprovata eleganza pronta a misurarsi con la canzone d’autore italiana. Mutazione/Profondità in superficie è un disco che vuole raccontare e raccontarsi attraverso un uso sapiente delle parole, brani che si trasformano in poesie e rendono gli arrangiamenti punto prezioso da cui partire per dare una maggiore scorrevolezza al tutto, grazie all’utilizzo degli strumenti più disparati, soprattutto di origine folk come il violino, l’ukulele e il banjo e grazie anche a parole che parlano di una velata quotidianità a volte sottintesa, quasi criptica, ma sempre pronta ad esplodere nei momenti più opportuni. Nove pezzi che lasciano all’apertura Macchia di rosa l’incipit potente che affonda poi in pezzi più leggeri, ma strutturati, come Timore d’amore e Orbitante passando per Credo nell’uomo e il finale lasciato a Un discorso sospeso quasi a ricordare che il messaggio lanciato dal gruppo è importante, profondo, ma comprensibile da tutti, per questo superficiale: in una banalità dilagante i nostri parlano, in modo poetico, di ciò che ci circonda ogni giorno.