Caputo – Habitat (Ribéss Records)

Riflessione circolare sulla parola casa. Riflessione che mette radici e parla di vissuti sostanziali inglobando elementi di un cantautorato solitario che si sposa con l’esigenza interiore di dare un valore simultaneo all’abitare, al sentirsi parte o comunque elemento interiore di un tutto in espansione. Il disco di Valeria Caputo suona domestico, ma nel contempo ramingo. Racchiude il diario di vita di una musicista trasformata e migrante. Un inizio, una partenza e mai un arrivo. Un riconoscersi oltre le apparenze, un conoscersi solo affacciando la mente nel passato mai scomparso e insieme quella sensazione unica e rituale di coinvolgere una molteplicità di sensazioni e di universi in espansione. Da Ma quale casa fino a Dove finisco io passando per le riuscite Vieni, La mia città che sull’acqua brucia, Riconoscersi, la nostra riesce a comunicare un senso di vuoto circostante mai colmato, una denuncia nei confronti di Taranto, sua città natale, il bisogno di riscatto, la tempesta da raggiungere dopo la silenziosa quiete di questi tempi infami.


Caputo – Supernova (Autoproduzione)

Una donna uscita da un altro tempo con sonorità però così moderne da portare l’ascoltatore ad un primo disorientamento, un mondo fatto di luci e ombre, passati e futuri per questo nuovo disco di Valeria Caputo che utilizza il suo alter ego elettronico Caputo nell’intento di creare un rinnovamento sonoro al substrato della cantautrice e relegando momentaneamente strumenti usuali per dare vita a qualcosa di più naif, di più immediato, la coscienza che esplode come una stella disseminando lo spazio di frammenti da sovrapporre al tempo e lasciando al proprio passaggio scie di luce confortanti e allo stesso modo complesse, tra amori che non hanno mai fine e anime che si scontrano e poi si ritrovano in una ridondante infinita ricerca di un mondo oltre al nostro.

Frammenti raccolti nel passato quindi, manifesti di una realtà che non esiste più, del giorno che va oltre, pensiamo all’apertura di Blooming o a Flower girl tanto per dare l’idea di cambiamento, passando poi per le dilatazioni di Supernova e The River; una libertà voluta e ricercata una libertà da coltivare giorno dopo giorno, attimo dopo attimo senza attese e soprattutto senza rimpianti, una sostanza che si modella con il tempo e che ci rende liberi solo se lo vogliamo.