Enrico Bevilacqua – Brooklyn (Music Force)

Passione per il funk per un bassista dal forte approccio purista che regala un sound calibrato a dovere e ricco di rimandi alla scena americana e alla motown di James Jamerson in un continuo crescendo emozionale che via via si dipana all’interno delle tracce proposte, alcune strumentali, altra accompagnate da voci femminili calde e soul in grado di creare atmosfera a dovere in un lounge sequenziale da oscurità che via via ricopre il nostro vivere. Un album notturno quello di Enrico Bevilacqua, un disco importante per uno dei più talentuosi bassisti italiani che riesce nell’intento di dare spazio a monologhi in rapida ascesa che approcciano ad uno stile introspettivo ed emozionale, uno stile che per rimando percepisce l’attesa e la fa esplodere attraverso un gioco di luci e ombre, di passione e dedizione sospirata e convinta. In Brooklyn ci sono gli ingredienti per un ottimo album, le canzoni scorrono e stupiscono dando forte connotazione internazionale ad un progetto che non sembra italiano, anzi il tutto crea un ponte d’incontro oceanico tra un sapere e una conquista e mette in tasca l’essenza stessa di una scena che nell’esterofilia pacata guadagna punti meritati.