Drowning in wood – Drowning in wood (Scissor Tail Edition)

DIW

Vedere gli occhi di un uomo lontano sulle montagne americane, piegato dalla fatica, con il proprio fucile a caccia di bisonti, nella valli sconfinate, teatro dell’assurda resistenza umana, un trofeo da riportare per vivere e lo sguardo, quello sguardo corrugato da solchi improvvisi che la memoria non ricorda, si staglia all’orizzonte in cerca di un nuovo giorno.

Drowning in wood è un’esperienza sonora creata dalle chitarre acustiche di Vincenzo De Luce e dalle sghembe incursioni elettriche di Sergio Albano che con accurata maestria si divincolano dal consueto modo di fare musica per farti entrare in un mondo diverso e lontano, capace di dare vita ad un avant folk di nicchia tra territori inesplorati che potrebbero essere la colonna sonora di Butcher Crossing di William se mai apparirà in qualche cinematografo di provincia.

Qui di poesia stiamo parlando, perché oltre a compiere un viaggio, in questo disco si affronta il Viaggio: le nostre paure e lo stato di inquietudine che pervade lungo le tracce che si susseguono è una commistione pura del sentimento umano, una malinconia di fondo  che ci lega incommensurabilmente alla natura, un ritorno al primordiale con gli strumenti tecnologici dell’era moderna, passato e presente, dentro a seppie fotografie, senza banalità o motivetti da canticchiare, senza cellulari che rielaborano virtualmente una vita, ma dando peso all’anima, un peso non quantificabile, un peso che ci portiamo lungo il viaggio: il viaggio dell’esistenza cambiata.