Alberto Nemo – 6×0 (Dimora Records)

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Alberto Nemo è cantautore dell’anima interiore, un cantautore anomalo nella scena indipendente italiana capace di scardinare con la propria voce un’essenza che va oltre lo stato dell’arte e si insinua lentamente come scheggia di legno a conficcarsi nella nostra pelle. La musica del veneziano non è di certo pienamente accessibile, ma trasforma ciò che vediamo in qualcosa di superbo, di grandioso e ulteriormente in questo disco si fa suadente composizione per il tempo che verrà tirando in ballo artisti come Dead Can Dance o Antony per potenza orchestrale divagando nello spazio aperto, lassù, oltre i confini per come li conosciamo. La discografia fin’ora ottenuta è un insieme composito di quadri d’autore, perle immaginifiche di bellezza pomposa e nel contempo crepuscolare che non ammette i mezzi termini e le mezze misure, ma piuttosto trasforma la natura in un qualcosa di arcano, irraggiungibile, metafisico, una realtà scomposta e rinata, un assemblare materia oltre i confini di questo nostro tempo, tra colonne sonore cinematografiche e ricerca d’autore impressionante. 


Massimo Ruberti – Granchite Yumtruso Pt.2 (Nostress Netlabel)

album Granchite Yumtruso PT 2 - Massimo Ruberti

Sembra di entrare in una giungla o in una foresta africana, al cospetto di un minareto o alle pendici di una montagna tibetana, i suoni amalgamati a dovere rendono coscienza e trasformano la ricerca in qualcosa di arioso e internazionale, oserei dire mondiale capace di abbracciare stile e conforto immaginifico, come fosse un sogno a cui non sappiamo rinunciare. Continua la ricerca sonora di Massimo Ruberti, continua con il nuovo Granchite Yumtruso Pt2, un disco di viaggi ultraterreni capaci di condensare nell’attimo dilatato di quattro pezzi eterni un substrato di architetture che si intersecano alla perfezione suono su suono, momento su momento creando sinergia vitale, pace dei sensi e ottenebramento dell’inutilità che fa capolino giorno dopo giorno. Quello di Massimo è un disco complesso, non ha principalmente bisogno di chiavi di lettura, ma piuttosto si percepisce nella sua totalità d’insieme attraverso la cura maniacale degli arrangiamenti e delle sovrapposizioni sonore che fanno da contorno ad un risultato invidiabile. Un album che è prosecuzione naturale del precedente, già recensito su queste pagine e che si prospetta a chiudere un cerchio di rara bellezza e intensità. 


Bobby Previte – Mass (RareNoiseRecords)

mass

Stravolgimento della Missa Sancti Jacobi di Guillaume Dufay ad opera del batterista Bobby Previte e dai The Rose ensamble in una ricerca sostenuta dell’astrattismo mistico, compresso e rilasciato in lavorazioni orchestrali capaci di fendere l’aria e amalgamare i suoni costanti, duraturi, sinuosi, incrociando classica e contemporanea, passando per il tardo medioevo e il metal con le sue avanguardie d’inchiesta a colpire forme e rimodellando il conosciuto in penombre da annusare, sentire dentro, tra sprazzi di organo e mescolanze di stile, attraverso un’energia diffusa e di carattere, naturale salto temporale a far da scaglione in cadenza precisa di un concentrato vissuto, emblematico, per contrappunti che si stendono in pressofusioni e offrono all’ascoltatore un’opera precorritrice del futuro che verrà incentrando il proprio punto di forza in un desiderio non inquadrabile e lontano da ogni forma di musica nata per essere venduta.

Pop James – Super Power, Super quiet (Doubledoubleu)

Quartetto allucinato di invenzioni paraboliche in grado di raggiungere arcobaleni colorati e vellutati trasportando il tempo in dichiarazioni esplicite, senza usare le mezze misure e costruendo impalcature sonore impressionanti e fuori da ogni schema prestabilito per un disco che strizza l’occhio alla scena dance ed elettronica dei ’70 andati per abbracciare  i più attuali MGMT senza dimenticare l’omaggio nel nome a Bob James, per ritmi che si fondono con le coste latine in grado di far ballare, ma nel contempo ricreare una sorta di passaggio ultraterreno che fa vibrare le speranze, abbandonando le consuetudini, alla ricerca di un simulacro esistenziale che è radice stessa di un’esigenza di creare passione sincera e spiritualità, per otto pezzi che sono un trip di emozioni, da Afromoon fino al viaggio lunare di Da Space, rincorrendo i suoni e ricercando una perfezione musicale da primi della classe, scavalcando barriere e donando agli ascoltatori una bellezza nuova ad ogni ascolto, per lisergici attimi di meditazione da assaporare su di una scogliera che si affaccia direttamente sul mare. Questo è il vero disco dell’estate.