Treremoto – Treremoto Ep (Autoproduzione)

I padovani Treremoto sono un miscuglio eterogeneo di suoni legati a sonorità alla Nirvana, Verdena, Motorhead, Audioslave, Pearl Jam, pur mantenendo una costanza e un’integrità non indifferenti.

Sono in tre Nicola Alfine alla chitarra e voce, Oscar Cey Libero all’organo, tastiere e cori e Giorgio Rosin alla batteria.

Un progetto bass less che fondamentalmente non ne sente il bisogno, tanto il suono è pieno e ben misurato.

L’ep in questione è completamente autoprodotto ed è il primo lavoro non solo della band, ma anche del grafico e dei fonici di studio.

I suoni sono granitici, la voce affilata e giustamente roca è adatta al genere.

Impressiona la parte chitarristica suonata dallo stesso cantante accompagnata dalla puntuale batteria e dall’organo stile hammond che richiama a suoni più vintage ricondotti alla tradizione e al passato; vedi Le orme, Banco, Pfm.

I pezzi che compongono l’album sono 6: si parte con L’onda e in un attimo ci troviamo catapultati in un mare in burrasca: ma se sapessi nel rumore che pace c’è.

Si prosegue con Dentro il deserto ricordando il delay che muore di Verdeniana memoria.

Corvi a mio avviso il pezzo più riuscito con quella frase che con difficoltà esce dalla testa: ricorda bimba se allevi i corvi prima o poi ti caveranno gli occhi.

La quarta canzone Sara che… è un blues maledetto mentre la successiva La nuda danza del sesso alza i toni per accompagnarci alla finale e progressiva Luna con partenza alla Pink Floyd dei diamanti pazzi e di welcome to the machine e proseguendo in un crescendo dirompente.

Bella prova e bella autoproduzione, ora manca solo di sentire questo trio dal vivo e ne sono certo non deluderà.